L 'UOMO SOMMERSO
di
Maria Teresa Santalucia Scibona
Nel deserto avvilente della cella
par che il tempo di colpo sia fermato
e per te carcerato si profila
un obliquo rancore che arrovella.
Il tuo dramma interiore si frantuma
fra un ingorgo di pena e ribellione,
nell 'opaca prigione
tutto ti crolla addosso.
E subdolo t'assale
un tedio corrosivo
un'inedia totale:
per chi lottare e rimanere vivo ?
Anima mia dolente, incatenata
da un marchio senza fine,
con le ali recise dal disamore
vilipesa, ignorata
da un mondo che sovente t'abbandona
e t' incrosta l'onore
ancor prima d'averti soppesata
e annega la ferita speranza.
Ma, nel cuore amoroso
di quel Dio che ci assolve e redime
non cessi d'esser uomo,
pur se atroce o sublime.
Carcere “Ranza”1996- San Gimignano (
Siena)
Dal Volume: “I Giorni del desiderio”-
!988, prefazione di Gabriella Sobrino - Piovan Editore