La noia di scrivere
di Natālia Castaldi
Abbiamo avuto
il nostro penoso tramonto,
la ruggine delle foglie,
la noia delle primavere quando invadono l'inverno,
i silenzi della notte
e tutto qui per noi
a sobillarci la stoltezza di scrivere prolissitā
nella pronunzia sorda del vento
impigliato ai denti aguzzi delle stelle
quando, lento, rimastica le ottuse ipocondrie del giorno
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Vedrai, anche questa funesta pagina di male
si scioglierā nei giardini segreti degli istinti
ove soggiacendo oltre ogni logico volere
guariremo nel libarci
alla fonte dell'inganno
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Oh mia scure!
Famelica lama abbatti il mio tronco
fino al battesimale
incontro
delle vene al cuore
e che non ammetta il
minimo dubbio
riguardo la rotonditā della terra
ed al vagare risucchiati dal suo ventre di legenda
come mesta novella sul divagare delle cose,
come fosse tutto puerile invenzione dell'arte,
come se un platonico sussulto
potesse rendere
giustizia alla monotonia del verso! DIV>
Non senso:
penuria di parole alla penna digiuna d'argomenti
Senti la ruggine mangiare i corpi, le
lamiere, le giunture?
Č anch'essa noia nelle cose inanimate
e fuori tutto č fermo nel suo ferruginoso aspetto,
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almeno piovesse.
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