A Gesù
Bambino
di Domenica Luise
Emigrato a dorso
d'asino
fuggitivo esiliato
guardato storto, suscitatore
di odio e pietà
discendente di re
in mano al falegname e
a una casalinga.
Non avresti suscitato il mio amore
se fossi arrivato sul
tappeto rosso
con una schiera di servi
e serve
e la madre in
portantina con papà.
Mi piace la tua
stalla, era costume
a quei tempi
che i poveri convivessero
insieme alle bestie
usate anche come
termosifoni.
E poi, vuoi mettere un
nido di paglia
in luce tremula
e il disagio lo
sgomento il parto
di una ragazzina
che ha dato inizio al
Natale?
Una storia troppo
semplice
e innocente, chiodo di
nostalgia
a chi non ci crede e
refrigerio
per quelli che si
attaccano alla fede
come a una croce o a un
letto di piume.
Io sono qui, pastora
per fare visita a Dio.
Oso
condurre a te il mio gemito
e la speranza. Insieme
a tutti costoro:
guardaci
e rialzeremo le nostre
mani
dalla caduta.