Mina, una maschera sul cuore
di Eufemia Griffo
Ricordi Mina
quell'amor immortale
che noi vivemmo?
Nel tempo senza giorni
scandito da passioni
Ancora schiavo
di un'anima rubino
cosė preziosa
come sangue su labbra
mescolato a veleno
Una maschera
sul volto di dolore
tu ora indosserai
nel saluto senza addio
che muore sulla bocca
E' mascherato
ed appena sussurrato
senza pių voce
il nome di chi amasti
al tuo sangue, commisto
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Questa poesia vuole essere un connubio tra la figura di Mina- Elisabetha, cosė come č stata rappresentata nel film Dracula di Coppola ed allo stesso tempo,
un 'allusione mataforica della maschera,
intesa come dolore che copre l'anima, la quale si riveste negli istanti pių bui
della vita di una copertura che dissimula la sofferenza del cuore, come
quella di Elisabetha-Mina nei confronti di Vlad, l'amore mai dimenticato.
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