Figlie della solitudine
di Cristina Bove
la bambina girava cocche di mistero
nel tessuto d'agosto
cinquanta grani di rosario in tasca
ferita nel grembiule
e smerli neri
sporgenti dalle scapole
i santi tutti
videro le panchine e le candele
smaltire i fumi dell'incenso
un gesucristo e la sua croce d'ebano
farsi amico e riparo
occhi di salvia splendens nel giardino
alle piccole api di preghiere
calici di una stilla di liquore
mondi celesti a consolare
trascendenti lusinghe
mordevano le favole già morte
lasciate sotto i sandali d'inverno
come impronte dei fatti.
sono passate tutte
le bambine del mondo
e adesso sono qui dentro di me
ad imparare l'arte d'invecchiare
senza troppo rumore
ma stanno ancora col sorriso in pugno
e la voglia d'amore inappagata
compressa tra le dita
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