Eco di ruvida assenza
di Patrizia Niutta
Annegare nell'ombra
invisibile agli sguardi
in silenzio sfrangiato
grondare pensieri
dipanando le ore.
Non conosco la neve
che accarezza le case.
Stregato da un porto
ho lasciato ridendo
il mare alle spalle,
ma sa di polvere adesso
questa terra non mia.
Fermo sotto un cielo
di memorie altrui
artiglio il vento
a respingere vele
ansiose di ritorni.
È vaniglia il profumo
dell'anima che fugge
a ritrovar radici abbandonate
in un ultimo respiro
consegnato al tempo.
(In memoria di mio padre, che aveva
lasciato la vita e la terra che amava per mia madre e se n'è andato lentamente,
in silenzio)
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