Un matrimonio
di Franca Canapini
Quel giorno tensione nell'aria
mi smaltavo le unghie
con l'amica nel pianto
qualcosa cambiava
Tu, vestito
d'azzurro, arrivasti in ritardo
con in mano soltanto delle
rose di campo
In Comune, col sorriso
straniato
promettemmo qualcosa
tra amici perplessi che
scattavano foto
Suonavano i clacson
tua madre felice
gridava gli sposi gli
sposi
Chi lo avrebbe mai detto
Questa unione leggera
ci ha scolpito la vita
chiudendo le porte
aprendone altre
generando figlioli
costruendo pensieri
Tu amico nemico
fratello marito
amante ed estraneo
tu mutevole uomo
che accompagni la vita
che sei pietra e confine
per ogni caduta
che sai tutti i segreti
che non hai mai combaciato
col mio animo strano
sei qui come allora
con in mano soltanto
delle rose di campo.
(Da Stagioni sovrapposte e confuse –
Montedit, 2010)
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