SUL FAR DEL CREPUSCOLO
di Davide Vaccino
Sera
caparbia d'estate;
Sole che
indugia al tramonto
forgiando lunghe ombre dolenti.
Vedo a
Ponente un disco di fuoco:
divino metamero quasi immortale,
e frotte di nubi d'abbacinante nitore.
Sfarzose
s'inseguono, tubano
e si congiungono nell'arco del cielo
con l'unica mira di sedursi e coprirsi
di seme vermiglio e turchino
sotto un manto d'amante,
eppure turbandosi di tanto ardire.
Succede,
allora, che un groppo
mi stringa la gola.
Tu dici
che sia nostalgia?
Dici che
sia rimpianto
quel tarlo che copulando
con memorie stantie
concepisce figli già vecchi?
Piango,
dunque,
per quel che ho perduto nel Tempo
e dubbioso mi chiedo
a quanto
sia valso
l'intero mio amare.
Nota: questa poesia è parte della nuova
raccolta di Davide Vaccino intitolata "Opera Settima - L'Equinozio del
Tempo", libro di 116 pagine in edizione limitata di 77 esemplari a
cura del Gruppo Culturale Spontaneo “Enigma Divi” e i cui proventi saranno
destinati alla Lotta contro i tumori.
Per acquisti: enigmadivi@gmail.com