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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  Il bacio, di Elia Belculfiné 01/10/2010
 

Il bacio

di Elia Belculfiné

 

 

 

I

 

Ora mi raggiungi ( piccola luna excelsior ) - La rana, mi

hanno detto: non nuota

 

stile libero - Tu mi disperi -

 

E' possibile?

 

Imperativo io voglio – in un altro

 mondo, ( senza musa ) le tue forbici nella

 mia voce in cui dimenarmi

 

cerchio. Cerchio...

 

Ed io... Io-respiro, ma dov'è il mio

 respiro... Artico!

il mio cuore un iceberg, Lo fissavo incredulo. E tagliava

pian piano la chiglia del mio amore. Ma

le tue mani sono demòni

di significato, e non posso non essere

che una zolla;

 

ho pregato perché tenessero il mio fiato

acro di terra nel pugno. Terra, terra! Ho gridato.  E sul

tamburo dell'acqua i fiori

 

 di San Silverio brulicavano

nel mio futuro.

 

 

 II

 

Questo è il sangue.

 

Questa è la commedia, o piccola

luna occhio di pesce volante; tempo forse impossibile

da mettere per iscritto

 gli oliveti

 

ispidi della tua anima. Dov'è | che va a
finire il tempo...

 

Io non ho fretta.

 

Ma lasciami  |di quella spina 

che ti migliora

                                                                           la finzione.

 

 

III

 

Ieri,

 

dipingerai un silenzio nuovo nel fondo dei

miei occhi, mentre che lascerai gocciolare la fretta dagli

 istanti.

Neppure il tempo di un addio.

 

 

Mi dirai una parola di licenza prima

che venga

 notte,

- rimboccando

 il letto - alla lampada-brivido di tenerci

mortali, un colpo d'occhio

distanti

 dalle stelle,

 

Allungherai le ciglia, sì, lungo un filo di nylon di settembre –

- chi sei, dunque? – dissonante spalle al mare.

- Non ti ho mai visto ritornare -

 

 

 
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