Oz
di Cristina Bove
Radici
parevano le vene della terra
segnavano il
confine
tra le mie mani e il mondo
oltre s'alzava il cielo
con le sue forme di cobalto
io ne vedevo segni in sospensione
punti di nonritorno
annotavo pensieri a bassa quota
marginali
scontornati dal gesto
lontano
su piani di smeriglio un volto d'ansia
e nell'arcobaleno
voce dipinta ad acqua
un mago
prigioniero dello specchio
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