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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  Grazie, Garibaldi, di Sergio Sozi 15/11/2010
 

Grazie, Garibaldi

di Sergio Sozi

 

 

Che epoca stranita è la nostra:

Dante lo leggono solo i topi

anche se la Divina si mostra

e tu poeta lesto la copi;

 

ancora molti non sanno dove

sian Todi, Palinuro o Sesto,

ma tutti sperano che su Giove

l'uomo a far casino vada presto;

 

e condivider mi tocca ogni dí

l'aria le chiacchiere e la grassa

ignoranza degli altri tipi lí:

i cittadini del mondo-massa

 

che neanche sanno perché un giorno

a uno strano barbuto di Nizza

l'idea di girare un bel film porno

gli sia saltata in testa con stizza:

 

sí, un documentario voleva far

sulla sua gente, noi, tutt'insieme,

a far orgia, accapigliarci ed urlar

per ridar forza all'antico seme.

 

Magnifiche inquadrature e anche

superba fu la sceneggiatura,

con tanto di attrici nate stanche

e pur divi pigri di natura

 

che un po' tra l'«amiamoci suvvia!»

e anche il «però restiam distanti!»

dovevano stare a mezza via

tra le gioie, l'ego, e i lievi pianti.

 

Certo quel Nizzardo già sapeva

di aver platea stremata, guitti

paesanotti e di bestiale leva

buoni al ciac neanche lindi e pitti,

 

magari, sí, ottimi al si gira,

ma come emigranti oppur ladroni

dei mari senza Nazione vera:

uomini a crudo d'aspirazioni.

 

D'altronde, scomparso il Regista,

prosegue la recita e l'amore

per il soggetto resta conquista

d'uno sol con l'Italia nel cuore.

 

 

 
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