Le anime di Sapanta
di Tiziana Monari
Di notte ne ho toccato la memoria
la loro fiamma d'oro
le loro iridi pungenti
sugli argini di un tempo immobile
di giorno li ho visti in un silenzio bianco
piccole creature di pietra
pungenti di spine
in una solitudine immensa
pił amara del veleno
pił aguzza del dolore
adagiati su soglie di marmo tra la selva e
l'antro
nel loro deserto di tedio
nel loro verdetto di condanna
in un'indulgenza d'occhi
tra gli sterpi e i rovi del greto
li ho sentiti dormire placidi in un'arsura
antica
il cuore in maschera in un minuscolo equilibrio
il sorriso rivolto all'astro del mattino
in una quiete tentatrice
con gigli e iris candidi dipinti sugli steli
li ho contati come formiche nude
senza pił amori spumosi di libeccio
solo freddi di ozi, lusinghe e nostalgie
stanchi in un gemito che langue
nel fuoco sacro dell'eterno oblio
riposano a un passo dalla via in un
dolce dormiveglia
le anime di Sapanta
fantasmi di piuma
candide crisalidi
addormentate in un cielo senza stelle
all'ombra
di mille croci blu.