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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  Etruschi, di Salvatore Armando Santoro 29/12/2010
 

Etruschi

di Salvatore Armando Santoro

 

 

La Tracia mi confonde,

un po' mi avvince

alle radici antiche spesso guardo

orme ci trovo di inumate spoglie

simbologie indiscusse di nozioni

che affiorano da vecchie sepolture,

da statue e arnesi usuali di lavoro.

E poi quell'arte uguale dell'estrarre,

quell'energia che sprizza dalle tue Colline

che minerali antichi ancor conserva

che forza diede a civiltą natie

a popoli che fusero nei geni

l'unica traccia che dormiente giace

nell'indole sarcastica e spavalda

che accarezza culture ancora vive

che l'appennino culla e  custodisce.

Erodoto ancor parla, a noi favella,

di popoli migranti,

di culture che diedero ai Sumeri

segni ed indizi per la loro arte,

potenza e forza per consolidarsi,

ideogrammi per manifestarsi.

Ecco, tra i boschi di aceri e castagni,

va ricercata forse la natura oriunda

d'una gente, d'un popolo orgoglioso,

che civiltą poi diede a Roma antica.

Paziente attende che la nuova scienza

nell'invisibile affondi mente e ingegno,

sciolga dei grandi interpreti il mistero

e ci regali l'uomo dissolto, quello vero.

 

 
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