Primo sogno
di Caterina Trombetti
Le labbra allucchettate
e
giochi la perenne partita
nella testascacchiera
mentre un uccello sovrano
ne raspa la materia,
Nel silenzio notturno
luccicanti parole
rischiarano le tenebre
e mille albe sospese
sono pronte al risveglio.
Ecco cattedrali volteggiare
su pianure riarse, ali di bimbi
le
sostengono,
e cactus e serpenti padroni.
Ecco, invitante e lontana,
la teiera d'Oriente, mentre
il sogno rientra pian piano
nella testascacchiera e si fuga
in una bocca serrata.
(Da L'obliqua magia del tempo –
Polistampa, 1996)
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