Nobil Donna
di Domenico Sergi
Ti vedo come fossi gran Signora,
con falde larghe il tuo cappello in testa,
d'oro cadenti i riccioli sul collo,
bianca camicia sul d'avanti aperta
e un gran sorriso dolce sulla bocca….
E vieni avanti lieve cadenzando,
mostrandoti al folle e all'inesperto,
passi dov'è bagnato o c'è disastro,
porgi una mano all'uomo ch'è maldestro,
trasformi il triste come gioco in festa…
Vedo il tuo riso spandersi nel vento,
il tuo capriccio, le movenze il gesto,
giochi la tua partita aperta col destino,
ove ti garba vinci in due –tre mosse
spargendo in aria suoni di violino…
Bello è vederti in sonno… Nobil Donna,
specie quando ti approssimi al mattino,
profumi emani e immagini d'intesa :
ceste ripiene d'ori in abbondanza
e colmi il cuor di sogni e di speranza…
Vi penso e son contento, o mia Signora,
“Il troppo m'avanza e il giusto m'è abbondante”.
Non ambisco grandi mete né ricchezze :
datemi tanta salute , se potete ,
la mente lucida e la penna … splendente.
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