Amico
sconosciuto
di Maria Teresa Santalucia
Scibona
Nel microcosmo della stanza mia
i rumori della vita che pulsa
arrivano attutiti.
Ivi consumo un egro simulacro
d'esistenza. In questo covo
di memorie scorgo vele latine
che dileguano al sole, monti
innevati, brughiere sconfinate.
Indi m'invento mirabili
occasioni per dilatare spazi
e staccarmi da effimeri egoismi,
che m'imbrigliano l'anima.
A te che leggi amico
sconosciuto,
dal ferreo stallo rivolgo
telepatici pensieri ed esigue
parole. Altro non posso offrirti.
In sintonia di elettive affinità,
per effetto d'osmosi innescherò
la mia carica d'amore sull'onda
tua mentale e sarò certa che tu,
integro e sano vivrai bene
il presente anche per me.
Dal volume “ Amico Sconosciuto” (1982),prefazione e
Edizioni Gabrielli, Roma