Scendo nella meraviglia
di Mela Mondì Sanò
Mi corre dentro
la calda
malinconia,
come miele
si inoltra
tra i vicoli della remota memoria
in un
universo che disincarna la fantasia
e
trasfigura l'esistente e l'irreale,
uno schizzo
di Toulouse-Lautrec
e un
capriccio
di Goya
in leggera
nostalgia.
Mi sorprende all'improvviso
un velo di
musica,
un polverio
di suoni
sullo sfondo
del mare,
una danza
accorata di note
sale verso l'Argolide
dove la luna
arroccata ride
con voce
roca
al profumo
di vino resinato
nido di
delizie per chi vive in felicità
fraterni amori.
Sono nel mito
nella
trasparenza di un cielo viola
in una
terra dimenticata
in una
corrente di luci
fra
rotondità ondeggianti
mentre il leone
di Cheronea
sorveglia vigile
le tombe.