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  Scritti di altri autori  »  Poesie  »  Lepus timidus, di Mela Mondì Sanò 01/04/2011
 

Lepus timidus

di Mela Mondì Sanò

 

 

Balzi fuori dai gineprai

montani,

dai veprai della  pianura

dalla mente dell'uomo

in momenti impensati

inopportuni.

Eterna fuggiasca

nell'albume della nebbia

o nel fresco plenilunio,

al guaiolare

delle strigi rapaci

ti nascondi

dentro l'immagine della tua sorte,

non ti concedi sonno

e non ti apri porte.

Di continuo inseguita e braccata

perennemente divisa

tra l'oscuro fascino dell'ignoto

 e i sicuri luoghi

 tra l'orrore e la menzogna,

dalle tante astuzie

sei stanata

per una danza infinita

di paura e morte.

Sussurri in fondo alla radura

sospiri dietro ad un masso

sotto il tenue chiarore della luna

prigionieri insieme

io, la lepre e lui

 in confini angusti

a loro da secoli assegnati

 ma nelle danze-e fughe

incendi e aizzi del cacciator

le rughe.

 

 
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