Avalon e il suo lago
verde
di Tiziana Monari
Di tanto in tanto s'ode il cuculo
confuso alla
pioggia che cade
celato in un
cuore divenuto sottile
nel pallore
timido delle foglie ingiallite
un verso
nudo
rapace
che scivola
sulle stagioni
sulla calura
bianca di settembre
si
impiglia sulle scogliere di Avalon
nell'incanto
del suo lago verde.
E le gocce cadono lievi
in una
dolce ossessione
trasmigrano su
fiori e pontili
in un
amore al mattino
in una luce
di madre stupita
sorvolano i miei occhi
i miei
seni azzurri
le
promesse che ci siamo scambiati
un lontano
giorno di dicembre
gingillano larghe
tra mozzi e capitani
in un
inchino mascherato
soffermandosi nella
grotta di Pilato
in memoria d'onde
per poi
abbracciarci in ombra
in uno
spazio tra le rose il mare.
Quasi temporale.