Dove saranno adesso
di Mario Malgieri
Il rapporto tra Luigi e Maria si era logorato
negli anni ed il tentativo di riaccendere se non il fuoco ma almeno un tiepido
affetto si stava rivelando un fallimento. Ora quell' anniversario in Liguria,
nel luogo del loro incontro e dell'accendersi della loro passione, si stava
trascinando stancamente verso la conclusione del primo giorno, senza che una
scintilla avesse rischiarato il buio dei loro sentimenti.
Non è che la giornata in sé aiutasse a risollevare
umori malinconici.
Un vento tagliente arrivava da Punta Mesco,
sfiorava le insenature delle cinque terre e si incanalava tra la Palmaria e Portovenere, portando
sottili gocce di pioggia. Il mare era increspato, con piccoli riccioli bianchi
a sovrastare le onde ancora basse, ma già rumorose nel frangersi sulle
scogliere della grotta di Byron.
Luigi e Maria, dall'arco di pietra vicino alla
chiesa, osservavano le onde scure, le nubi basse che nascondevano le cime delle
montagne aspre, a ridosso della costa, ed il sentiero percorso dal poeta per
iniziare la sua leggendaria traversata sino a Lerici. Ristettero immersi nei
loro pensieri per molti minuti, avvolti e quasi isolati dalle loro sottili
giacche impermeabili, i cappucci a proteggersi i capelli dal vento e dalla
salsedine. Poi senza parlare si voltarono e si diressero lentamente verso la
chiesa. Camminavano ognuno per proprio conto, Luigi un passo davanti a Maria.
Nonostante la malinconia, Luigi non poté non
ammirare ancora una volta il sobrio splendore di quella costruzione di pietra
tra pietre, con l'alternanza del nero della ardesia ed il bianco del marmo, le
bifore ad alleggerire il campanile, il fianco con il portale ad arco rivolto al
visitatore di terra ma la bella facciata luminosa visibile solo di scorcio,
perché riservata alla vista del marinaio che incrocia al largo o imbocca lo
stretto della Palmaria.
Maria invece aveva lo sguardo rivolto alla sua
sinistra, al mare e alla vicina isola.
Luigi salì i pochi gradini ed entrò nella penombra
della piccola navata, poi da una porticina uscì sul piccolo chiostro a
terrazza, dove sottili colonnine collegate da una balaustra di pietra si
affacciano sul mare, verso ponente.
Vide subito i due ragazzi, forse nemmeno ventenni.
Stavano in piedi, la ragazza, piccolina, i capelli lunghi, in piedi sul muretto,
pericolosamente, le braccia allargate. Si appoggiava al suo ragazzo, molto più
alto di lei, che la teneva per la vita, in quella posizione resa famosa dal
film "Titanic". Il vento le agitava i capelli mentre il mare, che si
era ancora ingrossato, rumoreggiava sotto di loro, frangendosi con rabbia
contro le rocce affilate come la prora di una grande nave.
Non l'avevano visto, troppo presi dalla gioia di
quel loro momento. Luigi si ritrasse in silenzio, poi fece cenno a Maria di
raggiungerlo, mettendo il dito sulle labbra per indicarle di non parlare. La
fece affacciare alla porticina e le sussurrò in un orecchio
- guarda, siamo noi vent'anni fa, ti ricordi?
Maria osservò per qualche istante ed un sorriso le
si accese sul volto bagnato
- mi ricordo eccome, e mi ricordo anche quello che
accadde dopo…
La mano di Luigi prese quella di Maria e la
strinse, poi, finalmente, un bacio leggero unì le loro labbra.
Nel chiostro la ragazza era scesa dal muretto ed
osservava sorridendo il suo Gigi che con un pennarello scriveva i loro nomi e
la data sulla parte alta della colonnina, sopra una vecchia incisione.
-Guarda Marì, questo
graffito si legge ancora, avevano i nostri stessi nomi. "Maria e Luigi si
amano 10-4-1985" … chissà se si amano ancora e dove saranno adesso.