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  Scritti di altri autori  »  Narrativa  »  Dove saranno adesso, di Mario Malgieri 18/03/2016
 

Dove saranno adesso

di Mario Malgieri

 


Il rapporto tra Luigi e Maria si era logorato negli anni ed il tentativo di riaccendere se non il fuoco ma almeno un tiepido affetto si stava rivelando un fallimento. Ora quell' anniversario in Liguria, nel luogo del loro incontro e dell'accendersi della loro passione, si stava trascinando stancamente verso la conclusione del primo giorno, senza che una scintilla avesse rischiarato il buio dei loro sentimenti. 
Non è che la giornata in sé aiutasse a risollevare umori malinconici.
Un vento tagliente arrivava da Punta Mesco, sfiorava le insenature delle cinque terre e si incanalava tra la Palmaria e Portovenere, portando sottili gocce di pioggia. Il mare era increspato, con piccoli riccioli bianchi a sovrastare le onde ancora basse, ma già rumorose nel frangersi sulle scogliere della grotta di Byron.
Luigi e Maria, dall'arco di pietra vicino alla chiesa, osservavano le onde scure, le nubi basse che nascondevano le cime delle montagne aspre, a ridosso della costa, ed il sentiero percorso dal poeta per iniziare la sua leggendaria traversata sino a Lerici. Ristettero immersi nei loro pensieri per molti minuti, avvolti e quasi isolati dalle loro sottili giacche impermeabili, i cappucci a proteggersi i capelli dal vento e dalla salsedine. Poi senza parlare si voltarono e si diressero lentamente verso la chiesa. Camminavano ognuno per proprio conto, Luigi un passo davanti a Maria. 
Nonostante la malinconia, Luigi non poté non ammirare ancora una volta il sobrio splendore di quella costruzione di pietra tra pietre, con l'alternanza del nero della ardesia ed il bianco del marmo, le bifore ad alleggerire il campanile, il fianco con il portale ad arco rivolto al visitatore di terra ma la bella facciata luminosa visibile solo di scorcio, perché riservata alla vista del marinaio che incrocia al largo o imbocca lo stretto della Palmaria. 
Maria invece aveva lo sguardo rivolto alla sua sinistra, al mare e alla vicina isola.
Luigi salì i pochi gradini ed entrò nella penombra della piccola navata, poi da una porticina uscì sul piccolo chiostro a terrazza, dove sottili colonnine collegate da una balaustra di pietra si affacciano sul mare, verso ponente. 
Vide subito i due ragazzi, forse nemmeno ventenni. Stavano in piedi, la ragazza, piccolina, i capelli lunghi, in piedi sul muretto, pericolosamente, le braccia allargate. Si appoggiava al suo ragazzo, molto più alto di lei, che la teneva per la vita, in quella posizione resa famosa dal film "Titanic". Il vento le agitava i capelli mentre il mare, che si era ancora ingrossato, rumoreggiava sotto di loro, frangendosi con rabbia contro le rocce affilate come la prora di una grande nave. 
Non l'avevano visto, troppo presi dalla gioia di quel loro momento. Luigi si ritrasse in silenzio, poi fece cenno a Maria di raggiungerlo, mettendo il dito sulle labbra per indicarle di non parlare. La fece affacciare alla porticina e le sussurrò in un orecchio
- guarda, siamo noi vent'anni fa, ti ricordi?
Maria osservò per qualche istante ed un sorriso le si accese sul volto bagnato
- mi ricordo eccome, e mi ricordo anche quello che accadde dopo…
La mano di Luigi prese quella di Maria e la strinse, poi, finalmente, un bacio leggero unì le loro labbra.
Nel chiostro la ragazza era scesa dal muretto ed osservava sorridendo il suo Gigi che con un pennarello scriveva i loro nomi e la data sulla parte alta della colonnina, sopra una vecchia incisione.
-Guarda Marì, questo graffito si legge ancora, avevano i nostri stessi nomi. "Maria e Luigi si amano 10-4-1985" … chissà se si amano ancora e dove saranno adesso.
    

 
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