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  Scritti di altri autori  »  Narrativa  »  Il mondo di Vicky, di Danila Oppio 02/03/2018
 

Il mondo di Vicky

di Danila Oppio



Mi dicono che sono ricoverata in una struttura ospedaliera, ma io non ci credo.

Mia figlia ha cambiato casa, perché nel luogo che abitava prima d’ora, hanno costruito un ospedale, ma questa nuova casa che ha acquistato, è molto più spaziosa e luminosa. Soprattutto ha moltissime camere, così che la mia ha annesso anche il bagno personale, ma spesso non ricordo dove sia, e così vago per i corridoi, chiedendo in giro dov’è la toilette. Una volta sono scesa dal letto di notte, mentre mia figlia credeva dormissi, e profittando del mio sonno, è andata a prendere un caffè in cucina. (distributore automatico in aerea ristoro).  Però io  sono furba, ho fatto finta di russare, sono scesa dal letto, ho imboccato la porta d’uscita della camera, ma sono scivolata, e quando mia figlia è tornata, poco dopo, mi ha trovata inginocchiata sul pavimento, un mucchietto di pelle ed ossa. Mi ha aiutato a rialzarmi, e per fortuna non mi sono rotta qualche osso. Mi ha accompagnato al bagno e poi rimessa a letto.

Stasera ho mangiato tortellini in brodo, purè di patate con un omogeneizzato di trota e verdure, e una parte di purè di mele e prugne, che non ho finito del tutto. Era tutto buono, perché la cena l'ha cucinata mio nipote. (mensa ospedaliera)

 E' arrivata la nuova badante, che resta con me la notte, nel caso dovessi aver bisogno di aiuto. Me l’ha presentata mia figlia: 
     - Mamma questa è Alessia!

Come non lo sapessi! Le ho risposto:

-       La conosco bene.


Mia figlia è convinta che sia la prima volta che la incontro, ma è da tanto tempo che sta con me, come tutte le signorine che girano per casa, per esempio quella è Loretta, è da una vita che lavora nell’Ospedale di Feltre. Mi dicono che mi trovo a Legnano, ma mi stanno prendendo in giro, qui sono nel Veneto. Non sono mica pazza!

Quando guardo la TV, anche se non sento una sola parola, essendo quasi del tutto sorda, vedo molte persone che conosco bene, i miei nipoti, poi amici e parenti. E a proposito di nipoti, ho visto anche il mio ultimo nipote, che mi portava a conoscere il suo piccolino, che è nato durante il viaggio. Mia figlia mi dice che Teo non ha ancora figli, e che non può venire in Italia perché lavora all'estero, ma io sono sicura che mi è venuto a trovare, l’ho visto, gli ho parlato, forse non è andato da loro, perché voleva stare solo con la sua nonna. Anche perché mi ha detto di essere ammalato ed io sono molto preoccupata per lui. (Teo gode ottima salute)

Quando non guardo la TV, il mio sguardo va alla finestra, e da lì vedo persone che camminano sui vetri. Anche a casa vedevo cinesi, e due bimbi africani sugli otto anni, vestiti di bianco, e testimoni di Geova, cani e gatti, la vicina di casa, tutti affacciati alla vetrina dei bicchieri, o sui vetri delle finestre. Mi vengono a fare compagnia e sono contenta, anche se qualche volta penso che siano solo dei curiosi che mi spiano di nascosto.

I miei familiari mi raccontano tante bugie, come per esempio che è venuta a trovarmi l’altra mia figlia con nipote e pronipote, e quell’altro suo figlio con la moglie e un nipote, ma so che non è vero, non ricordo di aver ricevuto visite. Insomma, non mi fregano…io so con assoluta certezza che viene solo mia figlia minore con i suoi familiari, del resto questa è casa sua, ci mancherebbe altro che non siano presenti almeno loro. (ovviamente le visite dei familiari ci sono state per davvero).

Ogni tanto vedo in TV il Ministro Padoan, e ricordo che abbiamo fatto un pellegrinaggio insieme, in pullman. (Ma quando mai?) così come rammento di aver incontrato in treno Padre Turoldo. (Lei non ha mai viaggiato in treno, tanto meno con quel sacerdote).

Mi prendono bonariamente in giro, perché loro non possono sapere tutto, mentre io ricordo benissimo molte cose, soprattutto il periodo vissuto in Sardegna. Ogni tanto parlo con mio suocero, perché a volte mi fa arrabbiare e allora gli dico il fatto suo. (deceduto nel lontano 1964). Quando mi fanno presente che è scomparso da molti anni, mi vien da ridere, perché io lo vedo e discuto con lui.

Potrei raccontarvi tante altre cose, ma poi non mi va di essere smentita. Per favore, credetemi quando vi dico quel che vedo. Perché io lo vedo realmente.


La mente di Vicky è persa nei meandri dei sogni sognati, affetta da allucinazioni, confusa nei ricordi, ai quali non sa dare una collocazione temporale. Se le si chiede a chi vuole bene, risponde:

-       A mio nonno Giovanni, che era tanto buono con me, e poi ai miei genitori, alle mie sorelle e a mio fratello.

E si ferma qui. Come se voler bene alle figlie, al marito, ai nipoti, fosse un optional. Quel che è successo o stato detto cinque minuti prima, poco dopo l’ha già dimenticato. Nella sua mente, tutto è stato cancellato riguardo al presente. Tranne quel che ha lasciato un piccolo segno. Se pone una domanda, la ripete un attimo dopo, perché non ricorda più la risposta, e poi richiede di nuovo, un’altra volta ancora, e ancora per altre dieci volte. Così come quando racconta, dopo aver finito di dire, ricomincia da capo a raccontare la stessa identica storia.

Dimenticavo un piccolo particolare non certo insignificante: Vicky ha novantotto anni!


 
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