Il
lago di Camillo
di
massimolegnani
Di
buon mattino Camillo sale in barca e rema fin dove glielo consentono
le braccia. Apre il grosso ombrello da sole, innesca lŽesca
sullŽamo, getta la lenza in acqua con un lancio piuttosto maldestro
e aspetta.
In
realtà Camillo non sa pescare, probabilmente sbaglia il luogo e il
modo. Sta ore a fissare la canna che non vibra, ma lo vedessi in
viso, ha unŽaria stranamente soddisfatta. La pesca è poco più di
un alibi, una scusa per stare quieto in mezzo al lago, lontano da
ogni sponda, circondato dal silenzio. È che ama questo piccolo
specchio dŽacqua interdetto ai motori e preferito dalle anatre.
A
volte capita che un pesce particolarmente sbadato abbocchi, ma lui di
solito lo ributta in acqua quasi dispiaciuto di averlo catturato.
Però, se nei paraggi ha visto volare lŽairone cinerino, allora
sacrifica il pesce, lo deposita allŽestremo opposto della barca e
aspetta che lŽuccello vinca la diffidenza e venga a rubarglielo.
Data la stazza, ha gesti goffi lŽairone nel posarsi sul bordo della
barca e nel risollevarsi poi con il pesce nel becco. Camillo finge di
non guardarlo per non intralciare la rischiosa operazione, ma quando
lo vede riprendere il volo sbattendo le grosse ali gli mormora bravo
a moŽ di saluto.
Allo
stesso modo saluta i canottieri quando gli sfilano accanto, ama il
fruscio dello scafo che fende lŽacqua, sottile come una lama, i
colpi di remo cadenzati, i respiri affannati allŽunisono. Fa un
gesto di saluto con la mano sussurrando anche a loro, bravi!,
i canottieri rispondono con un cenno del capo al loro unico pubblico
e silenziosi scivolano via.
Camillo
sparge sullŽacqua la pastura che non ha usato per i pesci e guarda
divertito le anatre che a frotte si dirigono verso la barca e si
contendono il cibo sgomitando. Fate piano, ce nŽè per tutte,
dice sporgendosi dal bordo.
È
una giornata che altri troverebbero monotona, ma per Camillo sono ore
spese bene, ricche di piccole emozioni. LŽultima è orientare la
prua ad occidente per guardare il sole che come un sipario cala
dietro le montagne. Solo dopo il tramonto riporta la barca a riva. E
a chi attraccando al pontile gli chiede se ha preso pesci, lui
risponde scuotendo sconsolato la testa. Ma allontanandosi gli
scapperà un sorriso sotto i baffi.