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  Scritti di altri autori  »  Narrativa  »  L'avventura, di Mirella Giordani 30/12/2008
 

L' AVVENTURA

di Mirella Giordani

 

Lena  è li che sorride in cima alla scaletta del ponte.  Sto per raggiungerla, facendo i gradini a due alla volta e anch'io sorrido. Anzi rido. Che avventura! Non vedo l'ora di raccontarla alla altre.

Suor Filomena  interrogava  e noi  rispondevamo in coro. Chi è Dio? Dio è Signore e Creatore del cielo e della terra. Chi ci ha creato?  Mentre tutti cantilenano  Ci ha creato Dio, i maschi seduti nella fila dietro si sporgono in avanti e ci sussurrano una loro blasfema risposta: - Nostro padre e nostra madre sotto le lenzuola.  E Lena, voltandosi a mezzo, sibila a denti stretti : - Giancarlo, lo dico a tua mamma!

D'improvviso suona lugubre l'allarme antiaereo,  subito si aggiunge nella sagrestia  lo  stridore delle sedie smosse , segue lo scalpiccio attraverso la chiesa semibuia, e, dopo un  approssimativo segno della croce, tutti fuori  sul sagrato, al sole del primo pomeriggio che acceca.

E' sempre così quando suona l'allarme, la lezione di catechismo si interrompe bruscamente e tutti, bambini e bambine, corrono a casa. Lena  e io abbiamo circa due chilometri da fare e li facciamo di corsa. Anche oggi,  lei davanti a me è velocissima nonostante le sue gambe un poco a ics,  le trecce le  sbattono sulle spalle del vestito a fiorellini  e sotto sporgono le sue scapole magre.  La strada è affollata di biciclette che corrono verso la campagna scampanellando nervose.

Quando arriviamo alla cinta daziaria, siamo costrette a rallentare la corsa  che le gambe han  cominciato  a farsi  pesanti.  Sentiamo  dietro di noi gli zoccoli di un cavallo che trotta. Ci giriamo senza fermarci e vediamo sul nostro lato della strada, un calesse con un uomo a cassetta.  Non so a chi delle due è venuta per prima l'idea, ma sono stata io che ho detto a Lena:    E se gli chiedessimo di prenderci su?  Intanto il cavallo ci  è di fianco e lei dice ad alta voce:  - Può portarci a casa? L'uomo  ha fatto di sì con la testa, mentre  ha dato una voce al cavallo tirando le redini e il cavallo si è fermato.  Ci siamo arrampicate a cassetta e ci siamo sedute composte di fianco all'uomo, così emozionate che respiriamo appena. Non siamo mai state su un calesse prima d'ora.   Il cavallo ha ripreso a trottare veloce. E' un animale  grande e robusto dal pelame rossiccio con la criniera e la coda bionde che ondeggiano a ogni passo.  L'aria che ci accarezza la faccia, asciugandoci il sudore della corsa, profuma di primavera, devono essere già fioriti i lillà. Le rotaie del tram sono due lunghi nastri d'argento sotto il sole che corrono veloci insieme a noi, sulla strada sotto di noi. 

Ecco, può lasciarci lì al ponte? 

Peccato, la corsa è già finita. Balziamo a terra ringraziando e mentre il calesse si allontana ci mettiamo a ridere e a saltellare  per sfogare l'allegria  fino ad allora  repressa per timidezza, ci diamo anche delle piccole spinte  per sopravanzarci e Lena è in testa, è li che sorride in cima alla scaletta del ponte.

Quel che è successo dopo me l'hanno raccontato, ma io non lo ricordo proprio.

Si è sentito nel cielo un aereo, uno, uno solo,  non il rombo spaventoso delle fortezze volanti  in assetto da bombardamento. - Non è niente, dai, è Pippo! ho detto a Lena  mentre stavo per raggiungerla, o forse lei lo ha detto a me.   Poi  c'è stato un sibilo, o un'ombra scura forse, e dopo uno scoppio, un getto grande di terra , sassi  e pietre, e una ventata forte d'aria calda  che mi ha ributtata  indietro fino ai piedi della scala del ponte dove di lì a poco mi han trovata, svenuta e sanguinante, ma viva. 

Lena  invece non l'hanno vista subito.  L'han ritrovata dopo, sotto  la terra e il cemento  frantumato degli ultimi gradini. Per lei non c'è stato più niente da fare, mi han detto.

Oggi, che gli anni passati sono tanti e tanti, spesso penso a lei e vedo una bambina con le trecce e il vestito a fiorellini già estivo  dal  quale spuntano  le gambe magre  un poco a ics.

 Lena è lì che mi aspetta e sorride in cima alla scaletta del ponte.

 

 

 

 

 

 
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