Il bruco
Un bruco viveva
felice nel suo letto di foglie di gelso. Poteva mangiarne quante ne voleva e
poteva passeggiarci sopra come in un prato odoroso.
"Ah . diceva - come è bella la vita di un bruco!"
Un cardellino lo
sentì e disse: "Non mi sembra che sia tanto bella. Vivi in uno spazio
piccolissimo, le tue foglie saranno anche buone ma non puoi fare altro che
mangiarle e strisciarci sopra. Non ti annoi?"
Il bruco, a dire la
verità, restò interdetto, colpito da una osservazione
che, a suo dispetto, gli era sembrata giusta. Ma non voleva dare soddisfazione
al cardellino. "A me sta bene così. Che altro dovrei desiderare? Tu,
piuttosto, stai attento! I tuoi voli spericolati ti potrebbero far cadere
dritto per terra, magari vicino a un gatto pronto a mangiarti. E quando ti posi
sul ramo di un albero, guardati bene intorno. I gatti sono bravissimi ad
arrampicarsi sugli alberi.".
Il cardellino, a
sentire nominare i gatti, ebbe un sussulto di paura ma
poi si disse: " Su, su! Non pensare al peggio. Pensa alla dolce Pia che,
nel vostro nido, sta covando le uova dalle quali nasceranno dei bellissimi
cardellini. Piuttosto affrettati a portarle da mangiare". E spiccò un
lungo, gioioso volo.
Intanto il bruco
pensava: "Ma che stupido sono stato! Come ho fatto a dimenticare di dire a
quel cardellino presuntuoso che io so fare la seta? Se lo incontro
di nuovo glielo dirò!"
Infatti lo incontrò e gli espresse il suo
orgoglio di fabbricante di seta.
" Si, si - disse il cardellino - la seta è bella ma la usano gli
uomini. Non mi sembra che serva a te!" e spiccò
il volo in direzione del nido.
Il povero bruco si
depresse. Oltre tutto non si sentiva bene. Da un po' di giorni avvertiva uno
strano malessere.
"Che mi sta
succedendo? - si chiese, angosciato . Mi sembra di
morire!".
Infatti stava morendo come bruco ma per
rinascere come farfalla, una farfalla meravigliosa dai colori contrastanti:
giallo e nero con sottili venature rosa. "Oh! - disse il bruco non più
bruco, specchiandosi in un laghetto - Sono una farfalla e potrò volare!"
Agitò esitante le
ali e, sempre più sicuro, fece un bellissimo volo di danza sul laghetto. Si
ricordò del cardellino e subito orientò il suo volo nella direzione che gli
aveva visto prendere. Trovò il nido. I cardellini pigolavano sotto il caldo
abbraccio della madre e il cardellino vegliava sulla sua famiglia. La farfalla
si avvicinò. "Non mi riconosci ? " – chiese
al cardellino. Questo non lo riconobbe.
"Sono il bruco
trasformato in farfalla. Avevi ragione. Volare è meraviglioso. Ti dà una grande
sensazione di libertà!".
"Benvenuto tra
noi volatili, prodigioso insetto" - disse il cardellino.
"Grazie e
auguri per la tua bella famiglia. - disse la farfalla - Verrò ancora a trovarvi
e quando i piccoli voleranno, faremo tutti insieme un volo lungo, lungo!".