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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Tralci, di Adriano Grande 25/05/2017
 

Adriano Grande (Genova, 1 luglio 1897 – Roma, 1972) è stato un poeta appartenente alla “linea ligure” che nel primo dopoguerra portò il livello della poesia italiana a quello europeo. A questa corrente, giusto per chiarire l’importanza che ha avuto, parteciparono anche Eugenio Montale, Camillo Sbarbaro, Giorgio Caproni, solo per citare i più noti. Grande, che fu anche un eccellente pittore naif, riversa gli stilemi di questa corrente artistica figurativa anche nei versi, con una visione elegiaca della realtà, permeata da un senso religioso dell’esistenza. La poesia che segue ne è un chiaro esempio.




Tralci

di Adriano Grande





T'apri nella memoria
 t'apri nei sentimenti
lontano cielo di Liguria. Incongruo
 baglior di gioventù
fuori stagione, ai grappoli 
delle acacie e dei glicini
in fiore nelle assorte
ville laziali rechi
stasera l'aria di laggiù, soave
in primavera: l'aria 
dei freschi stordimenti
che han le storie d'amore
tra adolescenti.

In me ritrovo tralci lunghi e turgidi
di rose e rose. Nella mia Liguria 
eran talmente densi
ai bordi delle strade
che vanno al mare! Da muri e spalliere,
da siepi e pergolati
calavano alle rive, alle scogliere, 
sonagliere d'odore.
Sotto le foglie secche
di tanti anni sciupati, tra le nere
ombre della mia vita,
nulla di più felice, 
nulla di più squillante e profumato
m'è dato ritrovare.



 
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