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  Scritti di altri autori  »  I maestri della poesia  »  Il fiore sul tetto, di Ada Negri 06/04/2019
 
Il vero poeta non necessita di grandi ispirazioni, anzi è capace di cogliere il senso delle piccole cose, trasformandole in versi tanto da farle apparire grandi. Un esempio? Quello che segue, dove un anonimo fiore, nato da un seme portato dal vento, s’erge fra due vecchi embrici di un tetto e gli occhi, non le mani, di Ada Negri l’hanno colto e ha fatto nascere l’idea.



Il fiore sul tetto 

di Ada Negri



Ieri non c'era. Or vive, tra due vecchi
embrici. Se per poco io m'arrischiassi
sovra il muretto del terrazzo, cogliere
lo potrei. Non ardisco. E' troppo bello
così: troppo mi piace, erto sul gambo,
dalle muffe dei tegoli sgorgante
senza una fronda, ma col serto d'oro
di un reuccio di fiaba. E' un fior magato.
Il suo germe, quassù, lo portò il vento.
Il suo nome lo cantano le stelle.
Nulla sa delle selve e dei giardini
sparsi pel mondo; sta, fra tetti e cielo,
felice: al mondo unico fior si crede,
ed io l'amo per questo...




 
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