Primo Levi poeta non è stato da meno di Primo Levi narratore e
così ritroviamo nelle sue liriche quella struggente malinconia di fondo che è
propria di tutte le sue prose, quasi un male oscuro che ha accompagnato i passi
della sua vita.
L'approdo
di
Primo Levi
Felice l'uomo che ha raggiunto il
porto,
Che lascia dietro di sè mari e
tempeste,
I cui sogni sono morti o mai nati,
E siede a bere all'osteria di Brema,
Presso al camino, ed ha buona pace.
Felice l'uomo come una fiamma spenta,
Felice l'uomo come sabbia d'estuario,
Che ha deposto il carico e si è tersa
la fronte,
E riposa al margine del cammino.
Non teme né spera né aspetta,
Ma guarda fisso il sole che tramonta.