L'intervista è a Ivan Jutzi, giornalista svizzero e ricercatore indipendente,
poeta e narratore dallo stile inconfondibile e raffinato; inoltre è fondatore e
coordinatore del sito web Nucleo Culturale (http://www.nucleoculturale.org/_sgt/f10000.htm).
Perché scrivi?
Si
tratta di una vera e propria necessità psico-fisica. Inoltre, la scrittura è
una passione costruttiva suscettibile di formare l'individuo.
Alla base di tutte le tue
opere c'è un messaggio che intendi rivolgere agli altri?
Non
vi è mai un solo messaggio. Ve ne sono molteplici, sovente occultati dietro un
velo metaforico. Il simbolismo è per me un mezzo grazie al quale rappresentare
la realtà. Sinteticamente, la parola evoca un'immagine emblematica carica di
significati.
Ritieni che leggere sia
importante per poter scrivere?
E'
essenziale. La lettura si profila ai miei occhi come una forma di apprendimento
che consente di evolvere a livello tematico-contenutistico
e formale.
Che cosa leggi di solito?
Tutto
ciò che reputo interessante. Non vi è una tipologia testuale da me prediletta.
Vi sono invece delle opere che mi hanno affascinato più di altre: la Commedia dantesca, Le Spleen de Paris e Les fleurs du Mal di Baudelaire, Il Cortegiano di Castiglione, i saggi sociologici di Edgar
Morin – e in particolare L'Esprit du
temps – nonché le stupefacenti analisi dello storico
delle religioni Mircea Eliade.
Quando hai iniziato a
scrivere?
A
nove o dieci anni.
I tuoi rapporti con
l'editoria.
Sono
in fase di sviluppo.
Che cosa ti piacerebbe
scrivere?
Allo
stato attuale conduco delle ricerche attorno ad una particolare forma della
violenza da me marginalmente studiata all'Università di Losanna. Preferisco
comunque evitare le precisazioni.
Scrivere ha cambiato in modo
radicale la tua vita?
No.
Ma mi ha consentito di essere più felice e di
sprigionare quella forza interiore troppo spesso repressa, soprattutto da
adolescente. Malgrado la scrittura sia sovente
sinonimo di sofferenza… A titolo esemplare, sono solito sfruttare determinati
stati psichici come la tristezza a fini creativi.
Qualche consiglio per chi
ha intenzione di iniziare a scrivere.
Il
consiglio presuppone un'interazione tra individui squilibrata, verticale,
dall'alto verso il basso. Ed io non sono né un punto di riferimento, né una
figura esemplare. Come tutti, sbaglio.