L'intervista è a Marniko, uno dei fondatori del sito culturale web I sogni
nel Cassetto, autore di racconti e riflessioni che hanno prevalentemente per
tematica il profondo stato di disagio esistenziale della quasi totalità dei
giovani d'oggi.
Perché scrivi?
Sono
esattamente quelli in cui scrivo i momenti in cui acquisto identità e
desiderio: dunque scrivo per risolvere (riempire è forse il termine più
appropriato) i vuoti e gli spiazzamenti della vita.
Alla base di tutte le tue
opere c'è un messaggio che intendi rivolgere agli altri?
Per
l'amor di dio, no!
Ritieni che leggere sia
importante per poter scrivere?
Si.
Però lo scrittore che non scrive è un po' come il pittore che non dipinge, il
musicista che non compone o il regista che non dirige un film… Per questo
leggere è importante, ma lavorare sulla scrittura lo è doppiamente.
Che cosa leggi di solito?
Di
tutto e ovunque: in casa, sul tram, camminando per strada, dentro a un bar… a
volte anche in biblioteca.
Quando hai iniziato a
scrivere?
Qualche
anno fa.
I tuoi rapporti con
l'editoria.
No
comment!
Che cosa ti piacerebbe
scrivere?
Un
romanzo con le palle!
Scrivere ha cambiato in
modo radicale la tua vita?
Non
saprei, ancora no. Però scrivere mi fa stare meglio, tutto è vagamente più
sereno...
Qualche consiglio per chi
ha intenzione di iniziare a scrivere.
Oddio,
anch'io sono ancora (e sempre) in cerca di consigli… Figurati se posso darne!… Però una cosa mi sento di dire a un ragazzo della
mia età che voglia accostarsi alla scrittura: di farlo con umiltà e voglia di
apprendere da quelli che scrivono per mestiere, senza lo stress di voler
primeggiare né tantomeno di emergere o la paura di
essere in difetto; insomma di farlo per il proprio piacere ma di lavorare anche
sodo sulla tecnica e diffidare di certe improvvise illuminazioni, tenendo
sempre serrati i fili con se stessi … Prima o poi il resto verrà da sé. E se
non arriva, chissenefrega!