Area riservata

Ricerca  
 
Siti amici  
 
Cookies Policy  
 
Diritti d'autore  
 
Biografia  
 
Canti celtici  
 
Il cerchio infinito  
 
News  
 
Bell'Italia  
 
Poesie  
 
Racconti  
 
Scritti di altri autori  
 
Editoriali  
 
Recensioni  
 
Letteratura  
 
Freschi di stampa  
 
Intervista all'autore  
 
Libri e interviste  
 
Il mondo dell'editoria  
 
Fotografie  
 
 
 

  Libri e interviste  »  L'intervista di Salvo Zappulla a Tea Ranno, autrice di “In una lingua che non so più dire”, edito da E/O 27/03/2009
 

In una lingua che non so più dire

di Tea Ranno

Editore: E/O
Prezzo: € 17.00
Data di Pubblicazione: 2007
Collana: Dal mondo
ISBN: 8876417869
ISBN-13: 9788876417863
Pagine: 223


Dopo il successo di “Cenere”, la scrittrice siciliana si ripresenta al suo pubblico, a distanza di soli diciannove mesi, con un nuovo romanzo. Una storia completamente diversa, contemporanea, in cui la Ranno dimostra grande versatilità di scrittura. Cenere è ambientato nel Seicento e lo stile barocco si identifica con la storia narrata. ”In una lingua che non so più dire” racconta di stragi mafiose, di attentati delle Br. Andrea, il personaggio chiave del nuovo romanzo, è un giudice combattuto tra Milano e la Sicilia, sua città d' origine. Un uomo concreto, asciutto, severo, che ha sempre saputo cosa chiedere alla vita. Arriva per tutti il momento di saldare il conto con il proprio destino, umili e potenti, e il giudice si ritrova solo, colto da infarto, a meditare sulla sua esistenza. I flash back della memoria si snodano lucidi a rinverdire gli affetti perduti. Un viaggio a ritroso nel tempo alla ricerca dell'Isola Felice, l'infanzia, la spensieratezza, i rimbrotti benevoli del nonno. E poi Teresa, che incarna i sapori genuini, il profumo delle frittelle, le conserve di pomodoro, gli anni innocenti del liceo. Teresa si erge candida e maestosa come la cima di una montagna imbiancata, un gigante con cui confrontarsi. Teresa è il rimorso, le crisi di coscienza, la polvere che scivola dentro il pugno e non si può più afferrare.
Le pagine del romanzo scorrono fluide, leggere, sospese tra realtà e sogno. Tea gioca a mescolare rimpianti e ricordi con grande scaltrezza, ha la capacità di trasformare le parole in suoni, sembra quasi di sentirlo lo scalpiccio del mulo, lo stridere del portone arrugginito, il vento che ulula. Anche le balbuzie del nonno sono una brillante trovata letteraria, a rallentare il tempo, a scandagliarne i frammenti ed estrarre da esso tesori inestimabili. E poi il finale amaro, come amari sono tutti i ritorni, quando ci si illude di poter trovare le cose così come si erano lasciate, sperando che le leggi inclementi del tempo non le abbiano scalfite. E invece…


Note biografiche dell'autore:


Tea Ranno nata a Melilli, in provincia di Siracusa ma attualmente vive a Roma. Laureata in giurisprudenza e ha sempre affiancato allo studio del diritto la pratica della scrittura.

Salvo Zappulla

 

 
©2006 ArteInsieme, « 013948841 »