Una casa di petali rossi di
Kamala Nair, Editrice Nord
Ritorno alle origini in salsa
indiana. Retrogusti piccanti
Che il tam tam del
passaparola abbia un potere sempre più altisonante e convincente alla lettura,
è un fatto soprattutto di questi anni, in cui siamo indotti a leggere romanzi
caldamente consigliati da amici. Questo sembra essere il destino anche di Una
casa di petali rossi di Kamala Nair
(Editrice Nord, pp378, euro 16,60, traduzione di Chiara Brovelli)
Incipit del romanzo è una lettera che la protagonista ha lasciato, prima di
partire all'ignaro fidanzato, prima del suo risveglio: ‹‹Quando leggerai queste pagine, io sarò in volo sull'Atlantico,
diretta in India. Ti sarai svegliato solo, e avrai trovato l'anello di diamanti
che ho lasciato sul comodino, sopra questi fogli che adesso tieni in mano››.
Da Rakee Sing non ci
saremmo aspettati né noi, né l'ignaro futuro marito una
decisione simile. Apparentemente una giovane appagata, laureanda in
architettura a Yale e in procinto di iniziare la sua attività in uno stimato
studio newyorkese, legata ad un uomo speciale, suo
promesso sposo.
Eppure, un tarlo oscuro la tormenta. Altrimenti, se tutto filasse liscio, che
romanzo del mistero sarebbe? Non ha ancora esorcizzato
i suoi demoni, pur essendosi sforzata di elaborarli come si fa con un lutto.
Una lettera, giuntale dall'India la spinge ad affrontare il suo passato e a
chiarire un segreto a lungo nascosto, portandolo finalmente alla luce. È
indispensabile ritornare nella propria terra di origine, ripercorrendo i passi
che conducono ‹‹attraverso un prato sabbioso›› alla casa avita, alla famiglia
di Amma, la madre di Rakee.
Ma in quella grande dimora, tuffata in una vegetazione
lussureggiante, con ampia scalinata cosparsa di petali rossi, situata nel minuscolo
Stato del Kerala, nell'estrema India meridionale, il
dolore – durante l'esperienza passata della protagonista undicenne – aveva
parlato con voce forte e spesso densa di enigma. Dal Minnesota, dove la piccola
era vissuta, all'India, il salto era stato traumatizzante. L'incontro con il
mondo orientale così enigmatico e pieno di profumi, esaltato da un sole
accecante o smorzato da cortine di pioggia, dove tutto è possibile, persino
l'incontro con una misteriosa sorella, tenuta nascosta. E a questo proposito
non vogliamo dire di più, lasciando i segreti inconfessati assolutamente
affidati alla curiosità del lettore.
Ecco perché alle soglie della sua nuova vita, Rakee
ha bisogno di questa retromarcia per ricucire il filo doloroso del passato,
ricreando inevitabili ed irrinunciabili suture, fatte
di recuperi e nuove conoscenze.
Bella e dolente la figura di Amma, la madre ‹‹dai
capelli neri come la pece che le arrivavano sotto la
vita, la pelle del color del tè al latte, e gli occhi grandi e sognanti, scuri e
intensi come un cielo senza nuvole ››.
E Rakee aveva capito che nell'essenza della madre
albergava un quid di ultraterreno. Quasi un sogno creato dall'amore.
Autrice di un romanzo di suggestive atmosfere, Kamala Nair, londinese di
nascita, è vissuta . fin dai suoi primi anni negli States.
Dopo la laurea americana si è perfezionata a Oxford, quindi a Dublino dove ha conseguito un master di scrittura creativa.
Grazia
Giordani
www.graziagiordani.it