Biglietto
di andata e ritorno
Salvatore Paci
Lussografica 2008
pp. 331. 15,00 euro
Un
libro che unisce la storia alla tecnologia, il mistero e l'esoterismo alla
religione.
Questo Biglietto di andata e ritorno,
romanzo d'esordio del siciliano Salvatore Paci, avvince il lettore con
l'apparente semplicità che si dichiara nello stile fluido dell'autore. La
scrittura di Paci sa interessare e avvincere anche quando si lancia in
ricostruzioni storiche della sua bella città, quella Caltanissetta dall'anima
inquietante e misteriosa con palazzi e cunicoli sotterranei in cui ci perderemo
e in cui troveremo (forse) il bandolo della matassa intricatissima così ben
preparata dall'autore.
Tutto ha inizio da un sogno: Antonio
La Mattina sogna di Gheppio, un suo conoscente morto qualche mese prima.
Il successivo incontro con il figlio di Gheppio gli procura una scatola e in
seguito delle lettere che l'uomo aveva scritto per il figlio prima di morire.
Le lettere contengono misteri e rumori inquietanti, riferimenti a Satana e
notizie vaghe sulla Croce Santa. Il protagonista del romanzo si trova coinvolto
in un grande mistero e non può sottrarsi dal risolvere l'enigma che man mano si
presenta ai suoi occhi.
Da una vita tranquilla ad una lotta contro il tempo e
l'ignoto, Antonio ci trascina nelle strade di Caltanissetta alla scoperta di
ciò che Gheppio aveva intuito, quel mistero che ne ha causato la scomparsa e
forse la morte. Mentre indaga e sfida misteri, Antonio continua a vivere la sua
vita e il suo amore con Roberta, bella fidanzata dall'anima dolce.
Lo stile di Paci è molto fluido, pur essendo il romanzo imperniato su vari
punti-cardine: dalla lettura delle lettere, al gioco del lotto, alle indagini
sulla scomparsa di Gheppio, le vicende si snodano con facilità apparente e si
arriva alla soluzione dell'enigma senza aver perso il piacere e la sorpresa
della lettura.
Morena Fanti
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