Lo scalpellino
Camilla Läckberg
Marsilio, 2011, collana
Farfalle
Pagine: 574
“Al largo di Fjällbacka, nella nassa di un pescatore a caccia di
aragoste rimane impigliato il corpo senza vita di una bambina. Nei suoi polmoni ci sono tracce
d'acqua dolce e sapone: qualcuno l'ha annegata in una vasca da bagno prima di
gettarla in mare. Mentre Erica, mamma da poche settimane, è completamente
assorbita da una neonata che tutto le offre fuorché le “gioie deliranti della
maternità” che si aspettava, Patrik guida le
indagini. Ma chi può aver voluto la morte della
piccola Sara? Il paese è alla ricerca di un capro espiatorio, la gente
bisbiglia, i conflitti nutriti negli anni si fanno più aspri: dentro le case
dalle facciate perfette affiorano drammi famigliari che il tempo non ha saputo
placare. Al terzo romanzo della sua serie pubblicata in trentadue
paesi, Camilla Läckberg, con occhio attento agli
esseri umani e alla loro psicologia, intreccia le colpe del passato agli
effetti devastanti sul presente, tracciando il ritratto lacerante di una psiche
femminile sfrenata, affascinante, e mostruosa”.
La vicenda è questa.
La storia è narrata al presente, ma tra un capitolo e l'altro ci sono frammenti
di una storia ‘antica' che inizia nel 1923. I frammenti sono in corsivo e
questo, lo dico per un motivo, mi ha dato noia (ma io
ho dei gusti ben definiti e questo non c'entra con il romanzo). La storia
antica riguarda uno scalpellino (come da titolo) molto ingenuo, perfino troppo
direi, che si fa irretire da una donna stupenda e ricchissima. Ma la donna
stupenda, molto scafata anche se a lui fa credere di essere
una mammoletta, rimane incinta nonostante la sua
furbizia e viene cacciata di casa dal padre, cioè colui che possiede i cordoni
della borsa. Passa così da una vita comoda e lussuosa alla povertà più estrema. Inutile dire quanto ciò la renda acida, malvagia
e anche un po' stronza devo dire.
Ma perché vi racconto di questa storia intermedia e
non della vicenda del romanzo vero?
Dopo i primi due frammenti mi sono
chiesta la stessa cosa e ho dedotto che l'autrice ci voleva far capire
qualcosa. Forse intitolare il romanzo Lo scalpellino non è stato un caso?
La Läckberg è al terzo romanzo gestito allo stesso
modo (mi dicono in rete: gli altri due non li ho letti): la storia ‘antica' che
corre parallela e che mostra come il passato s'infiltri
nel presente e causi danni enormi.
La storia si legge bene, forse per
merito della scrittura semplice e scorrevole, ma è un romanzo che non lascia
molto. Una lettura estiva, e infatti l'ho letto con i
quaranta gradi che ci hanno assediato per mesi, che rilassa e non fa pensare.
Ogni tanto ci vogliono anche queste letture, no?
Lo scalpellino l'ho letto in ebook, preso a prestito da MediaLibraryOnLine. Ne ho parlato anche qui.
Morena
Fanti
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