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  Letteratura  »  Sentieri di luce, silloge parte della raccolta poetica “Mare Nostrum Cotidianum”, di Silvano Conti, pubblicato da Gruppo Editoriale Locale e recensito da Maria Carmen Lama 20/01/2013
 

Mare Nostrum Cotidianum

di Silvano Conti

Gruppo Editoriale Locale

Poesia

Pagg. 540

ISBN 9788896330296

Prezzo € 15,00

 

 

 

Sentieri di luce

 

 

Poliedrica voce della creatività e della ricerca interiore, qui e ora, ma anche in prospettiva, oltre l'orizzonte visibile: così definirei - d'impatto - il poeta Silvano Conti attraverso la lettura delle poesie di questa nuova silloge.

 

Bisogna poi entrare con cautela nei “sentieri” percorsi dal poeta, in ciascun poemetto, pur breve, perché è lì – dentro – in profondità, la luce che li illumina. Pur breve, sottolineo, perché una prima caratteristica delle poesie di Silvano Conti è proprio quella della densità concettuale concentrata con grandissima efficacia ed incisività in poche, essenziali, espressioni poetiche.

 

Inoltre, vi si percepisce un ritmo, emergente dal solo senso profondo di ogni poesia, che invita a soffermarsi in silenzio, dopo la lettura, per sentirlo risuonare ancora nell'anima. Ed è come scuotersi da un dormiveglia.

Dal mio punto di vista, esterno al mondo poetico qui rappresentato, capto una volontà di trascendenza di se stesso da parte del poeta, il quale si volge al divino, al soprannaturale nella speranza di assorbire in qualche modo la sua luce e, illuminati così i sentieri della vita, poter dare spiegazioni accettabili a tutto ciò che accade e che “gli” accade.

 

C'è, evidente tra le righe, un movimento interiore del poeta, che passa da un'autoanalisi incentrata inizialmente su una sorta di torpore dell'anima, (“Senza di Te / consumo solo tempo…”...  oppure: “E per quanto tempo la Tua voce / - a lungo inascoltata - / ho avuto dentro pei sentieri percorsi…”) a una successiva vibrazione delle sue corde più sottili e profonde, (Anelo conoscerti / insieme a me stesso / senza impedirmi ancora / di amarti al buio”) a una timida consapevolezza di una presenza discreta ma forte accanto a sé, (Mi sei rimasto accanto, / con gran fragore all'anima), a una luce “invisibile” che guida, (e più mi occorri / più mi  soccorri, / prendendomi per mano), alla visione, infine, di un traguardo come sicuro ed eterno approdo (Congiungo / due punti in linea retta,/ dal vuoto all'infinito, / e Ti ritrovo).

 

In questa consapevolezza, e solo in questa apertura al trascendente, il poeta ritrova se stesso e il fine della propria esistenza mondana.

Si sente anche emanare da ogni poesia una forza prorompente che si esprime nella sicurezza del poeta di riuscire a far fronte, d'ora in poi, ad ogni richiamo pur apparentemente insensato che la vita potrebbe rivolgergli, poiché al fondo di tutto un senso ci deve essere e c'è.

Ed è proprio nella pienezza di questa esistenza, da portare alla luce come resoconto di un passaggio non inutile, non indifferente, che risiede il senso.

 

In alcune poesie “dedicate” questo desiderio del poeta è espresso con convinzione.

Da questo momento in poi, il poeta sente di doversi far portavoce della sua scoperta molto personale ed intima per condividerla con i lettori ed aiutarli ad “essere”.

“Si è”, presenti a se stessi, consapevoli del proprio mondo interiore e delle proprie aspirazioni, delle proprie responsabilità e speranze, soltanto se ci si cerca nel profondo, se si va oltre l'apparenza materiale veicolata dal corpo e più ancora dal viso, dagli occhi e dal proprio nome, e ci si trascende, trovando la propria spiritualità.

 

È questo, mi pare, il percorso poetico esistenziale di Silvano Conti che si può cogliere leggendo le poesie di questa silloge. Occorre però una disposizione d'animo particolare, intelligente, (nel senso etimologico di “leggere dentro”, andare in profondità), ed essere pronti ad immedesimarsi in quest'opera di scavo interiore compiuta dal poeta.

L'esito della lettura è senza dubbio un respiro dell'anima, uno sguardo nuovo alle cose intorno a sé, un vedere se stessi in cammino… sui “sentieri di luce” indicati. Sicuri che anche per ciascuno di noi ci potrà essere una nuova Damasco.

Seguire il poeta allora, sarà come egli stesso ci dice: “Avere un'ansa in questo andirivieni / su cui aggrapparsi al volo alla bisogna / è come avere i sogni vuoti pieni”.

 

 

Silvano Conti è nato il 12 Luglio 1951 ad Umbertide ( Pg ) dove vive e risiede fin dalla nascita.

È diplomato geometra e ha lavorato come impiegato addetto alla produzione, in una importante azienda locale del settore metalmeccanico. Ha una personalità poliedrica, che spazia dalla musica (drummer in una formazione rock negli anni sessanta), alla pittura (illustrazioni e quadri sulla tematica" Aspettando l'attesa "), alla Botanica, alla Micologia (classificatore presso il Circolo micologico perugino negli anni 80). Caparbio podista, predilige il gran fondo (ha disputato numerose maratone di cui tre nella città New York). È stato a lungo impegnato nel sociale specialmente per ciò che attiene le problematiche sociali ed i meccanismi del lavoro. Autodidatta del latino, studioso per diletto delle lingue vernacolari e dei dialetti. È amante del jazz, della musica classica e della buona musica in generale. Il filtro della vita ha trasformato, comprimendo il suo tempo libero, la sua vocazione per la prosa, ma ha accentuato, elevandolo, il valore intrinseco della sua poesia.

Sillogi ancora inedite: - "Farfalle"; "Primi palpiti"; "Poesie rock"; "Poesie sparse"
La raccolta di poesie" IL SIGNIFICANTE" ed Prhomos 1985 con le sillogi: Il ragno tessitore; il gomitolo; nelle lunghe solitudini coassiali
" Frattaje, racconti satire poesie in lingua frattigiana" ed. Prhomos 1985
La raccolta di prosa-poesie-immagini " ASPETTANDO L'ATTESA ed.Prhomos
1985 con le sillogi: aspettando l'attesa; dallo spiraglio; de quolibet tactum; living in the past; migmi
e il racconto: - alla ricerca del filo conduttore -
Il poemetto di poesia VI Canti da 10 stanze in ottava rima " LA CANZONA DE STINCHI DE MAVERO" vincitrice del premio letterario nazionale e internazionale XXV Aprile della città di Umbertide del 1995 ed. Nuova Prhomos 1995
La raccolta vernacolare " TAL MEROLLONE E AL TONDO" ed Nuova Prhomos 1995 con le sillogi: al tondo; tal merollo ed il racconto: 'l vigol de Mola
La raccolta di poesia " SENTIERI D'ARIA " ed. Nuova Prhomos 1995 con le sillogi : - nel mondo degli uomini; sentieri d'aria
La raccolta di poesie" CATENE " inedita ( stampata in proprio ) con le sillogi: di rimando; catene; haiku; tanka; dettagli liberi e chiaroscuri

Il libro di racconti in vernacolo "Mario e Menco" in uscita a dicembre 2007 ed. Edimond
La silloge di poesie vernacolari " Armentoveme 'l mare" inedita in uscita Febbraio 2008 ed. Edimond
le sillogi inedite : " Ali di vento" - " Amaritudini" - " La distanza più lunga" -

 

 

 

Maria Carmen Lama

 

 

 

 
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