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  Letteratura  »  Il tutto mio, di Andrea Camilleri, edito da Mondadori e recensito da Arcangela Cammalleri 29/01/2013
 

Il tuttomio

Ed. Mondadori

gennaio 2013

Romanzo

 

 

Di rosso sangue si tinge l'ultimo noir di Camilleri! Dies irae per l'incauto lettore che ha comprato e letto il libro!

 

 

Ancora una figura femminile, al centro della storia di Iltuttomio, romanzo scritto in una lingua italiana controllata, formale, senza sbavature e piuttosto fredda ed impersonale. Se non si sapesse che è stata scritta da Camilleri questa vicenda, si penserebbe ad un autore anonimo, non ben identificato. Merito allo scrittore che si cimenta in svariati generi letterari, ma la dimensione del romanzo borghese tout court non è, a mio modesto parere, un suo valore aggiunto. Più che la trama, un cesello di parti diverse (A.C.nella nota finale parla di tessere per comporre il mosaico femminile) in cui si combinano (o scombinano?) elementi psicologici, cronaca nera in salsa anni 50/60 e altro non ben decifrabile, è lo stile che lascia perplessi. La lingua è usata senza fantasia  e  scardinamenti che fanno la differenza, la sintassi paratattica dà stilisticamente un ritmo monocorde e piatto.  Già in Il tailleur grigio e in  Un sabato, con gli amici…Camilleri aveva tentato la carta del dramma borghese, disegnando donne manieristiche, con basico scavo interiore, così cartonate da apparire finte e senza anima. Belle di quella perfezione fumettistica e poco credibile, motivate da traumi o manie devianti, specchi fedeli di manuali psichiatrici, da risultare donne finte e improponibili. Modelli femminili da riviste patinate, ma sporcate da recessi retroattivi. In questo stereotipato quadro muliebre il titolo Il tuttomio, è l'antro segreto in cui si rifugiano le malefatte di Arianna, una sorta di nomen omen… il labirinto…Teseo…il Minotauro. È una  giovane di trentatré anni, sposata ad un uomo più vecchio e con difficoltà sessuali, dotata di bellezza rovinosa,  segnata da esperienze che ne hanno frantumato l'essere: una donna a segmenti, un assemblaggio difficile da ricomporre dietro la facciata del perbenismo e della solidità economica conquistata. Gli uomini che compaiono nella sua vita sono artefici del suo destino o marionette nelle sue mani; Arianna  nelle intenzioni dell'autore dovrebbe apparire quel tipo di donna che irradia seduzione, ammalia e brama sesso compulsivo e selvaggio, misto ad un'innocenza fanciullesca, quasi disarmante, ma questo mix  mal si concilia con il quadro d'insieme. Insomma, Arianna risulta un personaggio cartaceo insulso, le sue voglie così prevedibili che il lettore, presumo io, o a mio avviso, non solo non aderisce ad esso, ma se ne ritrae prendendone le distanze: questo non vuol dire che è un personaggio negativo, e come tale rende l'idea, non è così: è solo stampato sulle pagine come un disegno di linee senza profondità prospettiche. 

Io, come migliaia e migliaia di altri lettori, amo Camilleri e leggo indiscriminatamente quasi tutto quello che produce, ma questo suo lavoro lo trovo irritante, brutto e inutile da leggere. Dies irae lectoris!  Non voglio essere blasfema, ma il Maestro ci ha abituati a tutt'altra letteratura e si sa che  le abitudini sono vizi perniciosi ai quali siamo abbarbicati e a volte invece di essere indulgenti verso chi si stima e si ammira,  si è intransigenti e si pretende il meglio.

Certamente questa è una mia opinione personale e quindi opinabile.

 

 

Andrea Camilleri (1925), è autore di oltre 70 romanzi tra storici, civili e polizieschi, e di diverse raccolte di racconti, tradotti in più di 30 lingue. Vincitore di numerosi premi in Italia e all'estero, è noto al grande pubblico anche per i romanzi dedicate alle inchieste del commissario Montalbano, da cui è stata tratta la fortunata serie televisiva. Tra i tanti titoli ricordiamo: “La forma dell'acqua”, “Il cane di terracotta”, “Il ladro di merendine”, “La voce del violino”, “La stagione della caccia”, “Il birraio di Preston”, “La concessione del telefono”, “La gita a Tindari”, “Maruzza Musumeci”, “Il casellante”, “Il campo del vasaio”, “L'età del dubbio”, “Un sabato, con gli amici” “Il sonaglio” “ La caccia al tesoro”… “Il sorriso di Angelica” “Il gioco degli specchi”… Tra le storie civili e storiche, pubblicate da Sellerio, ricordiamo: “Il nipote del Negus”, “Gran Circo Taddei”, “La setta degli angeli”…

 

Arcangela Cammalleri

 

 

 
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