Esercizi sulla madre di L. R. Carrino
Litania
inutile lunga e noiosa
di Giuseppe Iannozzi
Esercizi sulla madre di Luigi Romolo Carrino è una lunga lunga e
noiosa litania, nulla di più nulla di meno. Una litania che sfrutta l'abusato
cliché del gioco di specchi, di sovrapposizioni verbali e psichiche.
Un uomo è fra le mura d'un manicomio. Il motivo non lo
sa, sa soltanto che la sera del 27 febbraio 1976 sua madre,
uscita per fare la spesa, non è più tornata. Nel giro di dieci ore, Giuseppe,
che adesso è un uomo bell'e fatto ma fuori di testa,
cerca di ricostruire quello che accaduto trent'anni prima, quand'era solo un
soldino di cacio, innocente agli occhi della società e di Dio. Polaroid sfocate
su altre polaroid, quadri, lacerti di pensieri
(perlopiù incoerenti), per dar voce a dieci dèmoni, a dieci madri che dicono la
loro mentre Giuseppe, un po' bambino un po' uomo, poco a poco ricostruisce gli
accadimenti della sua vita, di lui, il non amato.
Giuseppe cerca delle giustificazioni per sé, per la madre: non ne trova. Lui è colui che dalla madre non è stato amato, perché lei, la
madre, era troppo impegnata a cercarsi un compagno, il quale, puntuale come un
orologio svizzero, ogni volta finiva con l'abbandonarla. L'abbandonava
perché un uomo non può amare, non sul serio, una donna che ha già un figlio:
“Ogni volta che un uomo ti ha lasciata io sono diventato la causa delle tue
cose assenti, delle tue mancate presenze. […] Tu sei
la madre sanguinosa che mi ha scannato di infanzia in infanzia…”.
Nella sua prigione manicomiale,
Giuseppe, dopo dieci ore, dopo dieci incontri con i dèmoni-madre, finalmente,
vestirà i panni della madre chiamandosi Gioia e Follia: “Spruzzo l'alcol sulle
lenzuola. […] L'odore della tua carne mi sale
nelle narici. Salti nel letto avvolta in una rossa lingua voluttuosa.
Accovacciato in un angolo, ti butto altro alcol addosso e tu sbatti il corpo
come un serpente arso vivo.”
Sono le madri che uccidono i figli non donando loro amore, o tutt'al
più un amore invalido? O sono piuttosto i figli che, rimbambiti da cartoon e caroselli in tivù, finiscono col credere di non
essere amati?
Sia come sia, Esercizi sulla madre, a ben vedere, è un esercizio più
stilistico che non doloroso: Carrino è lontano
anni luce da quella perfetta infanzia sanguinosa che Michele Mari seppe
ritrarre in maniera mirabile in Tu,
sanguinosa infanzia (Mondadori, 1997), e, purtroppo, neanche gli riesce di
sfiorare quella fine del mondo di quel bambino che la sognava grazie alla
sapiente penna di Antonio Scurati.
Rimane giusto una punta d'amaro in bocca: da un autore qual è L.
R. Carrino ci si sarebbe davvero aspettati un lavoro migliore
Esercizi sulla madre – L.R. Carrino – PerdisaPop
– collana Corsari - Isbn 978-88-8372-589-0 – pagine
168 – prezzo € 15,00
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