L'uomo in fuga
di Stephen King
© 1997 Sperling & Kupfer Editori
S.p.A.
ISBN 88-8274-449-3 86-I-03
Pag. 240 €
8,00
Questo libro è uno dei cinque romanzi
usciti con lo pseudonimo di Richard Bachman.
Un esperimento di
King per provare a scrivere senza il peso della notorietà. La parte divertente è che questi
libri non ebbero un successo editoriale, se non quando si venne a sapere chi si
celasse dietro i panni di Bachman!
Ambientato in un futuro squallido, dove i ricchi sopravvivono e i poveri fanno la
fame (forse non tanto diverso dal nostro odierno!); in un mondo inquinato, svalorato e portato alla disperazione.
Il protagonista, Ben Richards, vive ai
margini della società, ghettizzato come tutti coloro
che hanno perso il lavoro.
Ha una moglie e una figlia, nata
incredibilmente, nonostante lui fosse ormai quasi sterile dopo l'impiego presso
la General Atomics.
La figlioletta si è ammala di
bronchite, malattia per la quale a Co-Op City si muore. La moglie è costretta a
prostituirsi.
La gente vive chiusa in casa a vedersi
la Tri-vu
una moderna televisione che fa da appanna cervelli,
facendo in modo che la gente si allontani dai
più semplici valori umani.
Una tv che manda in onda giochi
violenti.
Per guadagnare i soldi necessari per
curare la figlioletta, Ben decide di iscriversi al gioco “L'uomo in fuga”.
Un gioco che di ludico ha davvero poco:
è uno show dove chi vi partecipa deve intraprendere
una fuga per la vita, braccato dai “cacciatori” e dalla gente comune che,
qualora lo avvistasse e denunciasse alla Rete, in pratica il regime di questo
pazzo mondo, guadagna dei soldi.
Ben passa la
selezioni e comincia una fuga rocambolesca, fra persone che lo aiuteranno,
altre che lo osteggeranno.
Da sempre appassionata dalla scrittura
di King, non posso asserire che questo sia uno dei suoi libri meglio riusciti.
Ha un che di selvaggio, di disumano. Il
tutto portato all'eccesso.
Ha dalla sua la scrittura abile, che cattura, della penna di King; ma anche alcuni passaggi
troppo rapidi.
Il finale, poi, un poco delude: dopo
avere sofferto col protagonista, ci si aspetta almeno una sorta di rivalsa, una
qualsivoglia vittoria. Invece, Ben ha sì la sua
vendetta, ma è una soddisfazione magra che lascia l'amaro in bocca.
© Miriam
Ballerini