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  Letteratura  »  Fiori sulla muraglia, di Caterina Trombetti, edito da Florence Art e recensito da Franca Canapini 25/02/2013
 

Caterina Trombetti

FIORI SULLA MURAGLIA

Florence Art Edizioni

Firenze, 2012

 

…inafferrabile,/prodigiosa fusione/ e assolutamente/Uno.

La raccolta si compone di 32 liriche, che furono pubblicate in una prima edizione nel 2000, con prefazione di Mario Luzi. In questa edizione vengono riproposte in italiano e spagnolo, (traduttrice Coral Garcìa) con postfazione di Martha Canfield.

Titolo suggestivo e ossimorico Fiori sulla muraglia. Chissà se l'autrice, quando l'ha scelto, aveva in mente i versi di Montale “… come sia la vita e il suo travaglio in questo seguitare una muraglia che ha sopra cocci aguzzi di bottiglia…”; oppure, più semplicemente, la metafora della poesia femminile, fiore sbocciato ad ingentilire la durezza della muraglia-mistero, le è sorta osservando un semplice muro su cui avrebbe voluto vedere fiorire il cappero (v. Muraglia).

Carica di suggestioni anche l'immagine di copertina che rappresenta due visi femminili uguali, intersecantesi, uno caldo, uno freddo, uno alla luce, uno nell'ombra; al centro dell'intersezione il terzo occhio fa pensare ad uno sdoppiamento, ma anche ad un ricongiungimento; come dire vedo, in equilibrio tra il mio fuori e il mio dentro.

La raccolta si presenta divisa in tre sezioni: In cammino, La danza, Circostanze. Procedendo secondo l'ordine dato dall'autrice, il cammino ha inizio da La Rosa, che sembra rappresenti la presa di coscienza di essere poeta; in essa l'autrice parla all'Altro (forse la musa o meglio il dio della poesia) che ha colto per lei il primo tenero boccio, che le ha acceso il cuore e il cui contatto le ha regalato energia e profondità “… ma si è accesa la rosa,/ritrovato il suo posto/ora si espande e riempie/del suo fuoco ogni età.” E immediatamente dopo ritrova le radici della propria stirpe (v. Sacra, la vostra eredità).

Nel contatto con l'Altro “è raffinato il tuo gioco rotondo” si addentra nel cammino poetico, fino a risalire alla sorgente della poesia e a sfiorarne il mistero “…fluttua, guizza/ è inafferrabile,/prodigiosa fusione/e assolutamente/Uno.

La consapevolezza di quanto sia grande questa esperienza spirituale le dà la forza di affrontare gli smarrimenti della mente “…si svelerà alla fine/che solamente in noi / è la potenza vera.” Il cammino però è irto di difficoltà: si strappano le ali; occorre allora usare la fiaccola dell'eremita perché “…sia, alla fine, sapienza/e conduca alla gioia/dell'universale sorriso!

Comprende che è necessario scavare la pietra, cioè se stessa, liberandosi di tutti gli artifici, fino a denudarsi, per far zampillare la sorgente in un “canto perenne”. Allora potrà godere di un privilegio “ …Un dialogare segreto/nel mistero dei sensi/cinque volte cinquecentocinquanta.”

E vorrebbe restare nell'oscurità della notte del sogno, ma la vita chiede il risveglio, chiede di affrontare il reale e “…così ogni volta/la donna gufo/si tuffa nell'onda,/arma forte il suo cuore/lo incendia/indomita avanza/e riconquista la luce.”

La donna gufo ora è pronta ad incontrare gli altri con amore e compassione. Il primo viaggio dentro è terminato, inizia la danza dello sguardo leggero, che accarezza il mondo e si meraviglia di meravigliarsi; canta e cerca la sua anima innocente “…per trovare quel sorriso neonato/ricolmo del non qui e non ora…” , la certezza della fede e vorrebbe dire “…vieni nel mio tempio/e fanne tua dimora…”, rifugge le élites umane, in difesa del rispetto per ciascun individuo “…il mondo è di tutti e tutti sono il mondo”, accoglie la solitudine: chi medita in solitudine non è mai solo “tanto minuscolo tu sei/eppure così potente/che sole e mare li puoi contenere”.

Il libro si chiude con le 4 Circostanze, dove l'autrice esprime il suo sentire sociale fatto di denuncia (molto bella Il patto che ci unì, dedicata alla nostra Costituzione), compassione, presenza attiva.

IL PATTO CHE CI UNI'

Concordia discors

Esplose e fu un incendio

l'idea di ciò che si doveva fare.

Uniti tutti.

Tutti uniti

per orchestrare

il concerto capitale

che avrebbe detto pace,

finalmente.

Requie ai tanti martoriati,

umiliati,

speranza alle genti disperate.

E furono scritte le note più belle.

Dicevano di speranza e libertà,

il sapere è un diritto sacrosanto,

a tutti è assicurata pari dignità.

Eppure, infido, il viscido serpente

in modo subdolo

oscuro, penetrante,

è scivolato tra le note chiare,

ha generato le disarmonie.

Pieni di contrasti

sono questi accordi

e la giustizia non è giusta mai.

Siamo arrivati alla fine del viaggio nella Parola di Fiori sulla muraglia; quello che permane è il suo sussurrare misurato e carezzevole, sorto da un equilibrio personale raggiunto, trattenuto e offerto con chiara semplicità.

BIOGRAFIA

( dal sito dell'autrice )

Caterina Trombetti è nata a Firenze, dove si è laureata in Pedagogia e ha conseguito il Diploma Perfezionamento post-laurea in Traduzione Letteraria. Vive ed opera a Scandicci dove svolge l'attività di insegnante e si occupa in modo prevalente dell'educazione degli adulti. Precedentemente aveva svolto il suo lavoro con adulti minorati, poi con adulti cui era stata negata la possibilità dell'istruzione scolastica, e poi con adulti all'interno delle carceri. Esperienze che hanno avuto una importanza fondamentale nella sua formazione.

Ha collaborato con l'istituto di Educazione degli Adulti della facoltà di Pedagogia dell'Università di Firenze per ricerche sull'apprendimento lungo l'intero arco della vita.

Intensa è la sua attività di promozione alla lettura attraverso incontri con gli studenti nelle scuole. Viene invitata frequentemente, in veste di autrice, ad incontrare gli alunni di scuole di varie città italiane.

Numerosi gli inserimenti in antologie nazionali di poesia, tra cui “NOSTOS. Poeti degli anni Novanta a Firenze” a cura di Franco ManescalchiPolistampa 1997, e in importanti riviste letterarie tra cui “Microprovincia” diretta da F.Esposito. E' presente in “La città scritta di F.Manescalchi ed. Edifir 2005 e in “Scritture femminili in Toscana. Voci per un autodizionario” a cura di E.Pellegrini, ed. Le Lettere, 2006.

Il numero di Gennaio-Marzo 2001 della NUOVA ANTOLOGIA ed. Le Monnier contiene un colloquio tra Mario Luzi e Cosimo Ceccuti sul libro di Caterina TrombettiFiori sulla muraglia“.

Nel 2001 è stata presentata fra gli autori del ciclo di incontri a cura di Anna Benedetti “LEGGERE PER NON DIMENTICARE” di Firenze. L' 8 luglio 2001 il Comune di Chiusdino ha organizzato la presentazione della sua poesia nell'Abbazia di S.Galgano.

Ha ricevuto riconoscimenti e premi, fra questi il Primo Premio Internazionale “Molinello 2000″, il Premio “Ceppo Proposte 2005″ e PREMIO CARTAGINE Sousse (Tunisi) 8-15 luglio 2001 alla presenza di rappresentanze ufficiali della Cultura del Governo Tunisino, patrocinato dall'ISFE Istituto Forestale Europeo, conferitole per aver contribuito, in Italia e all'estero, allo sviluppo della cultura.

Alcune sue poesie sono state tradotte in francese, spagnolo, russo e inglese e arabo, e presentate all'estero, dove è inserita in antologie. Impegnata nelle attività di varie associazioni culturali, è presente nelle giurie di vari premi letterari. Serate e incontri sulla sua poesia sono stati organizzati dai Comuni di varie regioni italiane.

Letture delle sue poesie sono state trasmesse sia alla Radio che attraverso Canali Televisivi. Articoli che parlano dei suoi libri sono apparsi su quotidiani locali e nazionali.

Il poeta Mario Luzi ha presentato in varie occasioni i suoi libri, di cui ha scritto le prefazioni.

Nel giugno del 2005 è stata invitata a Mosca dall'Istituto Italiano di Cultura, presso l'Ambasciata, dove ha presentato alcune sue poesie tradotte da E.Solonovich, presente il poeta russo E.Evtushenko.

E' stata collaboratrice del poeta Mario Luzi, nominato senatore della Repubblica.

Invitata alla Biennale di Venezia, nel luglio 2005, a leggere i suoi testi nella serata “la Notte dei Poeti“, ideata e realizzata da Marco Nereo Rotelli. Nell'ottobre 2006 è stata invitata dall'Istituto Italiano di Cultura ad Algeri per la settimana della Lingua Italiana nel Mondo.

Fra gli altri, hanno scritto di lei: Carmelo Mezzasalma, Vittorio Vettori, Mario Specchio, Mario Luzi (sue sono le prefazioni de “L'obliqua magia del tempo” e “Fiori sulla muraglia“), Franco Manescalchi, Fernanda Caprilli, Marco Marchi, Roberto Carifi, Carlo Fini, Luigi Oliveto, Dino Carlesi, Duccia Camiciotti, Anna Balsamo. Dalla conoscenza con il pittore e ceramista lodigiano Ugo Maffi, è nata una collaborazione che ha permesso la realizzazione dei due lavori riportati in bibliografia.

 

Franca Canapini

 

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