Letturando “Mi hanno detto di Ofelia”
di Cristina Bove
Cristina
Bove, Mi hanno detto di Ofelia,
ed.Smasher
c'è una parola, nella prefazione, che
m'ha colpita subito, ma ho continuato a leggere senza darle troppa attenzione. poi.
poi, man mano che i versi mi disegnavano
storie e raccontavano i vari passaggi della pelle su cui la poetessa si
sostava, quella parola s'è fatta sempre più prepotente.
eleganza.
dalla prefazione di anna
maria curci: “…e l'eleganza che unisce talento innato a sapiente e
originale rielaborazione è tratto caratteristico di tutti i componimenti…”
ecco, è vero, e l'ho detto a me stessa spesso,
dopo.
cerco sempre di non lasciarmi coinvolgere
dalla conoscenza di chi è dietro, a un libro o un disco, quando devo dire il
mio pensiero, ché credo l'onestà sia lo specchio delle dita, un po' come quando
stringiamo la mano a qualcuno con energia, quasi volessimo trasmettere tutto il
piacere di quell'incontro.
ecco, incontrare cristina
bove attraverso il profumo della carta stampata, è un rinnovare il piacere che
si prova mentre la si legge nel virtuale, ché riesce a trasmetterti tutti i
suoi voli terreni con ali d'anima, e sia che si pianga, si sorrida o si
attraversi solo un sogno o un incubo, c'è sempre il desiderio della bellezza
che esplode come un'impollinazione.
non è voluta, è innata nelle righe che
scorrono e pian piano si manifestano. e restano.
il suo componimento “Sbalordire” termina con questi versi:
“…una teiera bianca…”
ecco, una semplice immagine scolpisce la
sua porcellana, e le sue poesie sono di questa materia. e
calde, come i suoi incontri vissuti, proprio come il bianco che sa disegnare,
sempre e comunque, l'eleganza.
lei è ovunque, ed anche loro, che possiamo
essere noi vestiti da personaggi incontrati, e nei suoi viaggi tutto è
collocato nell'universo naturale che la circonda, come ad esempio “…il sole nell'ampolla dell'aceto…” ( da
“Minime (?) COSE“) o “…bevevo la luce dal turchino…” (da “Sherifa“).
“Chi legge è invitato… a seguire vene sotterranee erroneamente date per
esaurite, a percorrere traiettorie divergenti dal canone consolidato, anche da
quello che l'epidermica impressione può far percepire come inusuale e
innovativo e che troppo spesso, nella poesia contemporanea, non osa
oltrepassare la striminzita e logora tessera del canovaccio pseudo-ermetico-essenziale.”
(dalla prefazione).
sì, mi sento di condividere appieno le
parole sopracitate, e quelle a seguire della post-fazione di francesco marotta: “…tutte “emersioni” a fior di lingua di un implacato
fluttuare inconscio, del lento, persistente trascorrere di una materia che è
già “oltranza”. Cioè: poesia.”
a chiusura non posso che…passare “la
lingua intorno all'orologio”, ché nulla si chiude del tempo goduto…
Divagazioni a Cnosso
Tra scimitarra e fiore
nell'argilla gli steli d'achillea
sono ditate impresse
nell'albedo
-
giorni di fuga
in versi _________distanziati
grovigli di parole e mescolanze
-
passo la lingua intorno all'orologio
su minuti sbreccati ((nel flacone
la goccia in rosso segna storie
sempre alla stessa ora))
-
ci si approssima a paratie di stagno
– flettere sottigliezze come un filo di Arianna –
in circonvoluzioni cerebrali.
(cristina bove)
≈≈≈
Cristina Bove si racconta: Sono nata a Napoli il 16
settembre 1942, vivo a Roma dal ‘63. Ho cominciato da piccolissima a disegnare,
a nutrire la passione per la lettura. In seguito mi sono dedicata alla scultura
e alla scrittura. Negli ultimi tempi mi esprimo soprattutto in poesia. Mi sento
testimone del mio tempo e della mia esistenza. Credo nella libertà e nella
giustizia, penso che il rispetto della diversità sia un valore fondante tra gli
esseri umani e ne sia inestimabile ricchezza. Sono alla costante ricerca di un
significato in questo infinito mistero in cui mi sento immersa, ma non mi
faccio più domande inutili. Amo la vita, i miei cari, e tutti gli esseri umani
dal cuore buono e dalla mente aperta. Considero la poesia un
linguaggio universale, l'esperanto dell'anima.
Ho pubblicato tre raccolte di poesie per la casa editrice Il
Foglio Letterario:
Fiori e fulmini (2007)
Il respiro della luna (2008)
Attraversamenti verticali (2009)
Sono presente in diverse antologie:
Antologia di Poetarum Silva (a cura
di Enzo Campi) Auroralia (a cura di Gaja Cenciarelli)
La ricognizione del dolore (a cura di Pietro Pancamo) Antologia del Giardino dei poeti (a cura mia e di
altri poeti)
Blog: http://cristinabove.wix.com/cantonianimati
Simonetta Bumbi
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