L'ultima estate a Deyning
Park
Anche chi ama profondamente i classici
e i libri che fanno pensare – in fatto di letteratura – ogni tanto può aver
voglia di “riposare “ la mente, ristorandosi dentro pagine non troppo impegnative, ma dense di cuore e piacevoli anche per la
ricostruzione di ambienti e di atmosfera storica. Ci riferiamo, in questo caso,
a L'ultima estate a Deyning Park di Judith Kinghorn (Titolo originale The Last Summer, Editrice Nord pp.394, euro 16,60, traduzione di
Francesca Toticchi). L'autrice, per vari anni direttore generale di
un'azienda londinese, a un certo punto della sua vita, ha deciso di mollare
tutto per dedicare più tempo alla sua famiglia e soprattutto alla sua grande
passione: la narrativa. Col marito e i due figli, ha lasciato la città,
trasferendosi nell'Hampshire dove ha cominciato a scrivere questo suo simpatico
romanzo d'esordio, in cui il profumo e la bellezza del giardino inglese fa da sfondo ad un amore impossibile – si fa per dire – che
supera ogni ostacolo eccetto la prima guerra mondiale.
Chi ha amato la coinvolgente serie
televisiva Dowton Abbey ( con una media di 1.600.000 spettatori a puntata) – con
mirabile ricostruzione di ambienti interni ed esteriori, dotati di
un'incantevole “inglesità”, sontuoso ed appassionante
affresco della società inglese a cavallo della grande guerra con tradizioni – e
si sa bene quanto questa terra vi sia attaccata -, differenze di classe, amori,
pruriginosi scandali e tragedie, chi ha amato tutto questo – dicevamo – nel
romanzo della Kinghorn, troverà un continuum, anche
se i personaggi non sono esattamente gli stessi.
Del resto, dalla serie televisiva, di
cui sopra, è nato un vero e proprio fenomeno culturale che abbraccia le storie
ambientate tra gli anni'10 e gli anni '20, tale da
ispirare stilisti come Prada e Ralph Lauren che hanno
rilanciato la moda di primo Novecento.
Ne L'ultima estate a Deyning Park incontriamo la famiglia Granville in un fervore di feste e sontuosi banchetti.
Anche per l'adolescente Clarissa l'estate porta rinascita e risvegli. Dopo il
lungo inverno, ritrova i suoi fratelli studenti a Oxford e può fare una nuova,
inebriante conoscenza, incontrando Tom, il figlio della governante che la
generosità dei Granville mantiene agli studi
universitari. Dall'amicizia all'amore il passo è breve. Un
amore segreto, per ovvie ragioni sociali. Ma
Tom non si perde d'animo e promette che – completati gli studi forensi, non
appena le sue finanze si saranno adeguate allo stato sociale dell'amata – la
chiederà in sposa. Com'è ovvio che avvenga nell' allure
di simili romanzi, c'è qualcuno che trama nell'ombra. Per di più la guerra ci
metterà il suo cruento zampino, ma il sentimento che li lega farà bene sperare
al lettore a cui lasciamo il conforto dell'epilogo e
la gioia di sognare. Qualcuno ha detto che è il romanzo giusto al momento
giusto e noi non abbiamo intenzione di dissentire, aggiungendo che la scrittura
della KInghorn è ariosa,
elegante e sa parlarci d'amore con grazia delicata.
Grazia
Giordani
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