Trinacria Park
Seguo
da qualche tempo il percorso letterario di Massimo Maugeri e devo dire che
questo romanzo non mi ha sorpreso affatto, mi
aspettavo “il grande colpo”, era nell'aria
la naturale evoluzione di un uomo e di uno scrittore che sta dedicando la propria vita alla
scrittura, alla promozione della scrittura e alla condivisione di essa. In
definitiva alla ricerca costante del Bello. E ce ne vorrebbero di persone come
Maugeri in Sicilia. Affascinante, colto, garbato, umile
quanto basta, Massimo esprime positività da tutti i pori. Si potrebbe eleggere ambasciatore, ministro
degli Esteri, delegato dell'ONU. Sicuramente riuscirebbe a eccellere e a
trasmettere un'immagine positiva e vincente in qualsiasi campo. Trinacria Park (Edizioni e/o, pagg.225, €. 16.00) credo
tracci un solco netto, in letteratura,
tra la vecchia Sicilia stereotipata, perennemente afflitta dalla mafia e
dall'indolenza e una Sicilia proiettata verso il futuro. Qui Maugeri racconta
il suo sogno, la visione scintillante di un'isola che esce dal letargo, su cui
si concentra il grande progetto di costruire il parco telematico più grande d'Europa.
E pazienza se il sogno è destinato a infrangersi tra mille rivoli burocratici,
illusioni e disillusioni, malaffare e millanterie. Il messaggio lanciato dall'autore è arrivato
in ogni caso, uno scossone salutare, vibrante, deciso, estremamente
ambizioso. Un invito a prendere coscienza delle nostre potenzialità inespresse.
E ci presenta un romanzo moderno, in chiave futuristica, con tutta una serie di
personaggi dai
volti oscuri, trasformisti e arrivisti.
Credo che l'influenza benefica della lettura di Pirandello in Maugeri
sia evidente, così come la costante ricerca del doppio, che emerge nelle sue
precedenti opere e si conferma in questo suo ultimo romanzo, la tendenza a strappare la maschera
beffarda che copre ipocrisie e miserie umane. Tutto ruota attorno
all'immaginaria isola di Montelava, divenuta polo
d'attrazione mondiale, centro di interessi economici,
sirena ammaliatrice per gli individui
attirati dal desiderio di successo. Attirati in una trappola, visto che rimarranno vittime, uno dopo l'altro, di un
micidiale virus. Così come accade in “Cecità” di Saramago. Ma, mentre nel romanzo del grande scrittore
portoghese le vittime rimangono in balìa di una società che li rinnega, in Trinacria Park Maugeri li condanna a fare i conti con se
stessi, con i loro fallimenti e i loro rimpianti. Un romanzo corale, dove i
protagonisti sono davvero tanti e tutti interagiscono con sapiente fluidità,
destinati a lasciare un'impronta forte nel lettore. Personaggi
contorti, smoderatamente ambiziosi, perennemente in bilico tra legalità e
propensione a delinquere. Così come è nello
stile di questo scrittore, in cui tutto appare costantemente indefinito,
avvolto da un cono d'ombra che il lettore è chiamato a svelare. Maugeri non ci mostra mai una linea netta di
demarcazione tra il bene e il male, tra quello che è giusto o sbagliato ma
lascia a ognuno ampia facoltà di entrare nello spirito dei suoi personaggi, di
analizzarli nella loro nudità interiore. Così come è
giusto in letteratura, così come ogni scrittore che si rispetti dovrebbe
fare. Con questo romanzo Massimo Maugeri
entra a buon diritto tra gli autori siciliani contemporanei che hanno portato
una ventata di freschezza, di globalizzazione direi, nella produzione isolana.
Penso a Viola Di Grado, Elvira Seminara, la Lo
Iacono, la Tomassini. Una nuova generazione di
scrittori che sta rivitalizzando la nostra bella terra martoriata.
Salvo Zappulla