La bambina pericolosa
di Silvana La
Spina
Ed. Mondadori
Romanzo pag. 334
Questa romanzo, ambientato in Sicilia,
tra Catania e le
pendici dell'Etna, ha per protagonista il commissario
di polizia Maria Laura Gangemi,
una femmina
sbirro coinvolta da un passato sepolto nella
memoria e un presente tutto da
ricostruire. L'indagine in corso è
intricata,
un misto di mistero, leggende contadine,
arcaiche
e superstizioni ataviche, Maria Laura deve fare
i conti con una parte di sé oscura
nell'impossibilità di ricordare, un
matrimonio infelice, un figlio e una sofferenza
esternata
con depressione e alcolismo. E' un
ritratto di donna fragile
nell'apparente
dominio del suo agire di poliziotta e intrisa
di contraddizioni e conflitti
interiori. In uno stile terso e inframmezzato da
termini dialettali, l'autrice
ci restituisce personaggi costruiti
con sottigliezze e sfaccettature psicologiche, dove negli animi s'annidano
tensioni, paure ancestrali
nello sfondo paesaggistico montano
in cui la forza
lavica
del vulcano ne modella i caratteri.
La bellezza
dei paesaggi
esplode in tutto il suo fulgore, il mutare
dei colori accesi ed esplosivi come
rocce laviche, gli odori pregnanti della
terra, degli alberi,
la vastità
delle vallate
e del sole che splende, anzi, brucia! C'è amore dichiarato per la
propria terra,
ma anche
tanta
amara consapevolezza di credere nella
giustizia in una terra
in cui la giustizia è un non senso.
Estrapolo
due periodi ugualmente degni di nota: il primo per la
bellezza incantata,
poetica, il secondo per il gusto del
mito e del fiabesco.
“L'autunno
vero quello che chiude i cuori e fa attendere la
luce, mentre l'ombra si diffonde dappertutto. Sulle case, sulle fronde degli alberi,
nell'altura
del vulcano, lassù,
oltre i castagni”.
“Il vulcano
scatena
paure primordiali,
nell'arretratezza della
gente. Discendenti degli antichi Sicani hanno ereditato
i vecchi culti: magie e magherie. Il dio
Adrano, terribile che chiedeva sacrifici
rituali, che faceva
inseguire le vittime dai
terribili cani cirnechi,
cani arraggiati
come diavoli”.
E' un libro di godibile lettura, scritto con mano
sapiente e felice. Un racconto che mostra
una parte
nera e misteriosa della
Sicilia e quella che abita negli animi
umani.
Silvana La
Spina è nata a Padova da madre
veneta e padre
siciliano. Ha
pubblicato il volume di racconti Scirocco
(1992, Premio Chiara) e i romanzi:
Morte a
Palermo (1987, Premio Mondello),
L'ultimo treno da
Catania (1992), La creata Antonia
(2001), Uno sbirro
femmina (2007).
Arcangela Cammalleri