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  Letteratura  »  Sempre accesa è la notte, di Paola Bigozzi, edito da Florence Art e recensito da Franca Canapini 23/05/2013
 

Paola Bigozzi

Sempre accesa è la notte

Florence Art Edizioni

Firenze 2013

Storia, avventura, dramma, amore sono gli ingredienti principali di Sempre accesa è la notte di Paola Bigozzi, romanzo scorrevole e avvincente, che si fa leggere in un soffio.

Alla fine della lettura, piacevolmente colpiti da tutta la storia, ci si chiede se sia da collocarsi tra i romanzi storici o tra quelli di formazione e ci accorgiamo che appartiene ad entrambi i generi. E' un romanzo storico perché narra le vicende di una famiglia umile della Val di Chiana toscana, dalla metà dell'Ottocento fino alla fine del Novecento (con riferimenti chiari e precisi alla Tassa sul macinato, all'emigrazione in Brasile, all'avvento del Fascismo, alla Seconda Guerra Mondiale, al Maggio francese e alla Firenze degli ultimi anni del Novecento) ed è un romanzo di formazione perché, analizzandone la struttura generale, ci accorgiamo che la protagonista della storia è Lea, una donna contemporanea, alla ricerca del senso della vita; la quale, nel farlo, recupera e contiene in sé l'epopea della sua stirpe.

“…Quando ero una timida ragazza, mi adornavo talvolta della storia familiare come di una collana solo per attirare su di me gli sguardi degli altri; mi ci è voluto del tempo perché quella storia umile e tragica divenisse tutto il mio universo interiore.

Durante molti anni ho afferrato al volo le lucciole continuamente distratta da fatti e persone, fino a che mi sono trovata in una valle straniera; allora, come fa il sacro albero baniam, i rami della mia vita si sono chinati verso la terra per riemergere di nuovo alla luce e puntare dritti al cielo.”

Chinandosi verso la terra, Lea ha raccolto e riportato alla luce tante persone, altrimenti ignote, che trasforma in personaggi e mette in scena, rendendoli protagonisti della loro vita, nella fatica e nel dolore, nei pochi momenti di gioia e in quelli lunghi di dedizione al lavoro per la sopravvivenza propria e dei familiari. Personaggi i cui caratteri ricordano quelli antichissimi degli eroi epici: vivono inconsapevolmente di un miscuglio di bene e di male, credono fermamente nei valori morali che si sono scelti, resistono alle avversità, si oppongono alle ingiustizie sociali, sono in grado di rispondere con atti feroci equivalenti a quelli che ricevono, partono per altre terre in cerca di fortuna senza rimpianti. Soprattutto le donne della famiglia dimostrano di possedere una resistenza al sacrificio e alla sventura quasi sovrumana. E sono loro (Ines, Eva, Lea …) le grandi madri, fornaie vere e metaforiche, a mantenere teso il filo rouge della storia, preparando e offrendo pane fragrante, simbolo di casa, appartenenza, protezione.

“…Il giorno in cui Eva si dedicava alla cosa più semplice, più antica, più buona del mondo, nelle cucine si sprigionava un acre odore di lievito; più tardi, mentre il pane cuoceva nei grandi forni, l'aria s'impregnava di un profumo denso e morbido che, piano piano, lasciava il posto a quello inconfondibile delle pagnotte ormai cotte, lucide e croccanti. I coloni conoscevano bene quel profumo; era il ricordo che li faceva piangere, la consolazione che scaldava i loro cuori, un tenero abbraccio che scacciava la nostalgia. Dicevano: “O perfumo de pao è um abraco e um abraco è a felicitade

Il libro è pervaso da un'atmosfera di sensualità, che l'autrice sa spargere con perizia, realismo e levità di linguaggio, comunicandoci consapevolmente o inconsapevolmente come sia in Eros la spinta principale alla vita. Ed è proprio questa spinta alla vita che Lea recupera alla fine della storia. Giunta alla tarda maturità, infatti, dopo perdite, insuccessi, amarezze, il destino le riserva un amore che la riconcilia con il mondo e le permette di riaccendere” quella tenerezza che ha conservato integra dentro “la sua notte” .

Il romanzo, nel trattare una saga familiare, ha il pregio di essere breve e sintetico, molto fantasioso nel succedersi degli eventi, lirico nella loro descrizione, preciso e scientifico nelle ricostruzioni storiche. Paola Bigozzi, pur essendo alla sua prima pubblicazione, possiede un'ottima padronanza linguistica e la non comune capacità di tratteggiare fatti e personaggi con poche, asciutte, frasi incisive.

Se ne consiglia la lettura a chi volesse ripercorrere, immergendosi in una storia verosimile davvero coinvolgente, vari eventi storici dell'Ottocento e Novecento, viaggiando con la fantasia in ambienti molto diversi gli uni dagli altri ( Val di Chiana, fazenda brasiliana, Parigi fine anni sessanta ) sapientemente ricostruiti.

 

Paola Bigozzi è nata in terra senese e, dopo aver vissuto a lungo a Firenze e per molti anni all'estero, risiede attualmente ad Arezzo.

Si è occupata di editoria e di organizzazione di eventi.

Questo è il suo primo romanzo.

 

Franca Canapini

 

 

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