Colazione
da Tiffany - Truman Capote - Garzanti Libri –
Pagg. 108 – ISBN 9788811671626
- Euro 15,00
Odore
d’argento
“Non
amare mai una creatura selvatica … non si può dare il
proprio cuore a una creatura selvatica; più le si vuol bene
più forte diventa. Finché diventa abbastanza forte da
scappare nei boschi. O da volare su un albero. Poi su un albero più
alto . Poi in cielo …”
Holly
Golightly , indubbia protagonista di questo effervescente e fresco
romanzo, è la grande assente dalla scena, è già
volata per altri lidi quando il misconosciuto narratore di cui
sappiamo solo che è uno scrittore in erba ce ne racconta la
vicenda. Eppure lei è la forza motrice della narrazione e
sapere dapprima chi sia, che cosa fa, quali sia stata la sua infanzia
, rileggere insomma il suo vissuto newyorkese sulla scia di queste
informazioni è ciò su cui fa leva Truman Capote. E lo
fa con grazia pur restituendoci un personaggio assai discutibile
sotto il punto di vista etico ma di una bellezza come solo le cose
fuggevoli sanno donare. Holly è giovanissima ma navigata, in
perenne transito e incapace di instaurare legami durevoli, spicca per
savoir- faire ed è invischiata in losche e mafiose faccende.
Sa sparire al momento giusto, dosa tempi e sentimenti. Quando crolla,
perché il peso del suo vissuto è realmente eccessivo e
oltremisura, lei sa come placcare il suo tormento interiore: “
Mi sono accorta che per sentirmi meglio mi basta prendere un taxi e
farmi portare da Tiffany. È una cosa che mi calma subito, quel
silenzio e quell’aria superba: non ci può capitare
niente di brutto là dentro, non con quei signori vestiti così
bene, con quel simpatico odore d’argento e di portafogli di
coccodrillo.” È impossibile non rimanere incantati da
questo personaggio femminile o meglio dalla capacità
rappresentativa dell’autore che ha saputo tratteggiare un
vissuto, un’indole, una possibilità. Lo consiglio
vivamente.
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