Fuga
senza fine. Una storia vera - Joseph Roth - Adelphi –
Pagg. 151 – ISBN 9788845911590
- Euro 9,00
Tunda,
caro Tunda
Un
fatalismo distruttivo anima le righe di questo romanzo, gli uomini
visti intenti ad agitarsi, ad affannarsi, dimentichi dei passi del
destino al di sopra di loro. Tutto stride agli occhi di Tunda , Franz
Tunda, ex tenente dell’esercito austriaco, inghiottito dopo la
fine delle ostilità dalla taiga siberiana, ufficialmente
disperso, fantasma redivivo poi. Infatti torna Tunda, riemerge da un
quadro della storia, spaventato dalla Rivoluzione Russa, reintegrato
in vecchi legami sociali: trova pure una moglie ma è
ufficialmente ancora fidanzato. Che fa Tunda? Chiude quella finestra
temporale e riaggancia la sua, quella lasciata irrisolta dalla Grande
Guerra. Va a riprendersi il proprio nome, la propria patria, la
propria donna e finisce in fuga, purtroppo da se stesso, dai suoi
legami famigliari, dalla sua patria. Non ritrova più niente:
la società è incapace di reintegrare il reduce, la vita
ha annullato vecchi legami amorosi, la città è
contraffatta da altra cultura, è globalizzata, ha perso la sua
identità. Gli scomparsi non possono tornare, disturbano il
flusso della storia, ricordano le premesse dell’involuzione,
annoiano pure…
Tunda,
caro Tunda, sei tu un’anima ferita come altre di nostra memoria
o la tua esistenza è solo la metafora dello smarrimento?
Lettura
dall’impatto immediato meno efficace dei grandi scritti del
nostro, vive però di un senso di delusione che gli è
connaturato e lo caratterizza , perfettamente in linea con il
messaggio veicolato. Se si supera l’atteggiamento da lettore
egocentrico alla fine lo si apprezza proprio per la perfetta simbiosi
tra stile e contenuto.
Siti
|