Nadia
Chiaverini: “ Notturni e Ombre” (Poesie) in Antologia:
“Gymnopedie”-FaraEditore,
2017.
La
raccolta “ Notturni e Ombre” di Nadia Chiaverini è
inclusa tra i vincitori, nell’Antologia “ Gimnopedie”
edita da FaraEditore di Rimini, del Concorso Letterario “
Pubblica con noi” , 2017.
L’epigrafe
apposta all’inizio della raccolta è ripresa dal teatro
shakespeariano “…la vita è un ombra che cammina”
(Macbeth).
In
quale direzione volge la poetica dell’Autrice?
Chiuso
il XX secolo, il Novecento delle guerre e delle violenze, si è
aperta la strada del XXI secolo ricca di trasformazioni rapide,
liquide, evanescenti, troppe immagini e pochi contenuti reali perché
distanti dagli occhi che seguono attraverso gli smartphone.
I
versi, che sono nel cuore dei poeti che hanno vissuto l’ultimo
quarto del secolo trascorso, si alimentano alle fonti ermetiche,
neorealistiche, dissacranti, trasumanar e organizzar.
Le
strade che si aprono ai giovani autori oggi si presentano come una
stanza piena di specchi deformanti: le stesse immagini deformate
dagli specchi del web.
La
Nostra ha scelto la strada della sincerità poetica: affidarsi
alle ombre dei notturni vissuti e quel tempo che le resta da vivere.
I
testimoni degli eventi esistenziali in questa raccolta sono gli
oggetti, le cose.
Vengono
presentati al lettore nei versi che seguono: “ …il
mistero presente nelle cose ” ( a pag.82); “ …e il
corso delle cose / insofferente all’agonia dell’attesa ”
(a pag.82); “…e racchiudo il grido / in un barattolo di
vetro / trasparente ” (a pag.83).
L’uso
della callida iunctura aiuta la Chiaverini a sversare l’energia
della ricerca esistenziale nei suoi versi liberi: “ Stanotte
trattenevo il fiato / mentre strappavo l’afa con le mani ”
e di seguito “ …Stamani troverò le tracce / nel
terreno smosso dalla bestia / che azzanna l’alba ” (a
pag.82).
L’inquieto
spirito guerriero che ruggisce nel petto della Nostra è alla
ricerca di una risposta millenaria: il mistero dell’origine
della nostra esistenza, immersa in questo azzurro pianeta e
nell’Universo.
La
musicalità del verso induce il lettore a seguire il cammino
tattico della poetica che, proprio dalla notte richiamata in quasi
tutte le poesie e dalle ombre delle cose e degli uomini che la falsa
luce genera, raggiunge una possibile soluzione al dolore persistente
nella ricerca: “ …Invertire l’equazione /
accelerare i poteri di guarigione / minaccia la situazione di
partenza / questa vita rivoltata ch’esalta / il segno dei
tempi: sconfinamenti ” (a pg.85).
Come
ha scritto “ il saggio” Stefano Martello nella
postfazione a questa Antologia poetica: “ Ho paura. Per la
prima volta. Che le parole, quelle stesse che ho sempre rispettato e
a cui mi sono ciecamente affidato, mi abbandonino.” (a
pag.198), noi temiamo lo svuotarsi della parola per cedere il posto
all’immagine.
Dunque
questa è una raccolta poetica di attese, di pronunciamenti, di
liberazione dall’assillo della quotidianità, che le cose
e gli uomini che ci circondano producono nel poeta e in noi che
leggiamo.
La
notte è riposo, dormiveglia, consigliera. Per chi soffre è
il sopraggiungere della paura della fine e del regno delle ombre che
ci accoglie dopo la nostra scomparsa dal mondo che abitiamo.
La
Poesia è un canto.
La
Poesia è la voce della Speranza che supera lo sconforto della
disillusione nella caduta dei sogni.
Nadia
Chiaverini porge a noi questo biglietto poetico per un viaggio
insieme a lei sulle note del “ Notturno” di F. Chopin,
per vincere le paure generate dalle ombre e dal mistero del post
morte che il buio comporta, richiamando la bellezza del ritrovare il
proprio Io lontani dal frastuono del corrotto mondo: “ …
Lo sento / il battito del cuore / mentre m’afferro alla prua
del vascello / e riaffioro ” (a pag.88).
Vincenzo
D’Alessio
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