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  Letteratura  »  Notturni e ombre, di Nadia Chiaverini, tratto da Gymnopedie, edito da Fara, e recensito da Vincenzo D'Alessio 18/09/2017
 

Nadia Chiaverini: “ Notturni e Ombre” (Poesie) in Antologia: “Gymnopedie”-FaraEditore, 2017.



La raccolta “ Notturni e Ombre” di Nadia Chiaverini è inclusa tra i vincitori, nell’Antologia “ Gimnopedie” edita da FaraEditore di Rimini, del Concorso Letterario “ Pubblica con noi” , 2017.

L’epigrafe apposta all’inizio della raccolta è ripresa dal teatro shakespeariano “…la vita è un ombra che cammina” (Macbeth).

In quale direzione volge la poetica dell’Autrice?

Chiuso il XX secolo, il Novecento delle guerre e delle violenze, si è aperta la strada del XXI secolo ricca di trasformazioni rapide, liquide, evanescenti, troppe immagini e pochi contenuti reali perché distanti dagli occhi che seguono attraverso gli smartphone.

I versi, che sono nel cuore dei poeti che hanno vissuto l’ultimo quarto del secolo trascorso, si alimentano alle fonti ermetiche, neorealistiche, dissacranti, trasumanar e organizzar.

Le strade che si aprono ai giovani autori oggi si presentano come una stanza piena di specchi deformanti: le stesse immagini deformate dagli specchi del web.

La Nostra ha scelto la strada della sincerità poetica: affidarsi alle ombre dei notturni vissuti e quel tempo che le resta da vivere.

I testimoni degli eventi esistenziali in questa raccolta sono gli oggetti, le cose.

Vengono presentati al lettore nei versi che seguono: “ …il mistero presente nelle cose ” ( a pag.82); “ …e il corso delle cose / insofferente all’agonia dell’attesa ” (a pag.82); “…e racchiudo il grido / in un barattolo di vetro / trasparente ” (a pag.83).

L’uso della callida iunctura aiuta la Chiaverini a sversare l’energia della ricerca esistenziale nei suoi versi liberi: “ Stanotte trattenevo il fiato / mentre strappavo l’afa con le mani ” e di seguito “ …Stamani troverò le tracce / nel terreno smosso dalla bestia / che azzanna l’alba ” (a pag.82).

L’inquieto spirito guerriero che ruggisce nel petto della Nostra è alla ricerca di una risposta millenaria: il mistero dell’origine della nostra esistenza, immersa in questo azzurro pianeta e nell’Universo.

La musicalità del verso induce il lettore a seguire il cammino tattico della poetica che, proprio dalla notte richiamata in quasi tutte le poesie e dalle ombre delle cose e degli uomini che la falsa luce genera, raggiunge una possibile soluzione al dolore persistente nella ricerca: “ …Invertire l’equazione / accelerare i poteri di guarigione / minaccia la situazione di partenza / questa vita rivoltata ch’esalta / il segno dei tempi: sconfinamenti ” (a pg.85).

Come ha scritto “ il saggio” Stefano Martello nella postfazione a questa Antologia poetica: “ Ho paura. Per la prima volta. Che le parole, quelle stesse che ho sempre rispettato e a cui mi sono ciecamente affidato, mi abbandonino.” (a pag.198), noi temiamo lo svuotarsi della parola per cedere il posto all’immagine.

Dunque questa è una raccolta poetica di attese, di pronunciamenti, di liberazione dall’assillo della quotidianità, che le cose e gli uomini che ci circondano producono nel poeta e in noi che leggiamo.

La notte è riposo, dormiveglia, consigliera. Per chi soffre è il sopraggiungere della paura della fine e del regno delle ombre che ci accoglie dopo la nostra scomparsa dal mondo che abitiamo.

La Poesia è un canto.

La Poesia è la voce della Speranza che supera lo sconforto della disillusione nella caduta dei sogni.

Nadia Chiaverini porge a noi questo biglietto poetico per un viaggio insieme a lei sulle note del “ Notturno” di F. Chopin, per vincere le paure generate dalle ombre e dal mistero del post morte che il buio comporta, richiamando la bellezza del ritrovare il proprio Io lontani dal frastuono del corrotto mondo: “ … Lo sento / il battito del cuore / mentre m’afferro alla prua del vascello / e riaffioro ” (a pag.88).


Vincenzo DAlessio

 
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