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  Letteratura  »  Gli aquiloni, di Romain Gary, edito da Neri Pozza e recensito da Siti 17/05/2018
 

Gli aquiloni – Romain Gary – Neri Pozza – Pagg. 352 – ISBN 978-88-545-1562-8 - Euro 14,00



Nous resisterons




Un libro sulla Resistenza e ancor più sulla resilienza, molto particolare, al sapor d’infanzia e di ingenuità.
Resistono un postino rurale, costruttore di aquiloni, un cuoco nel suo ristorante e un orfano, povero e innamorato di una ricca polacca.
Perché resistere? 
Perché i sogni trionfino sulla realtà, anche su quella cruda della guerra e dell’occupazione nazista e di ciò che verrà dopo.
Il postino, Ambroise Fleury, è lo zio del giovane Ludo, la voce narrante, e attraverso gli aquiloni simboleggia l’infanzia, il disincanto, il sogno, l’ingenuità e la fedeltà ai propri ideali. Il cuoco, Duprat, stoico nel suo servizio anche se a favore dei crucchi e dei loro palati, è il difensore del buon nome francese che neanche in guerra deve venir meno. La cucina rappresenta la passione, il cibo il patriottismo senza armi e senza violenza, con il sapore e il gusto dell’alta cucina. Cibo come veicolo di vicinanza, di convivialità e di amicizia anche tra nemici. Ludo è infine il resistente in amore e in guerra, schermato dalla follia quanto lo zio, è il partigiano francese, il simbolo dell’amore assoluto per la patria e per una donna. 
È questo inoltre un romanzo sulla memoria, tutto giocato sulle straordinarie doti mnemoniche di Ludo/ Gary a dispetto di francesi che “cercano più di dimenticare che di ricordare”. 
È anche un atto di riconciliazione estrema che salva il salvabile con pietà umana quando tutto ottunde, sbiadisce, vacilla, barcolla, cade e tradisce. Un inno alla follia idealista, quella capace di farti amare una donna, un ‘idea, il tuo paese, tramutandoli, quando sono prossimi alla realtà, in elementi finiti e imperfetti, senza che si realizzi l’agognata corrispondenza fra sogno e oggetto sognato. 
Quando l’ideale si schianta con il reale, collima, trascende, diventa altro. 
È anche un libro, infine, che nega il ricordo, paradossalmente, ma solo quello che tende a cristallizzare senza contemplare l’inevitabile cambiamento prodotto dagli eventi, dal tempo. 
Bella lettura, fresca e ingenua, chiara ed edificante puntellata di ottime frasi, da citazione, capace di emozionare nel finale ma priva di quell’afflato necessario per renderlo un capolavoro.


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