Gil
Scott-Heron. Il Bob Dylan nero –
Antonio Bacciocchi – Vololibero – Pagg. 144 – ISBN
9788897637950
- Euro 16,50
“Io
credo nelle mie convinzioni, sono stato condannato per ciò in
cui credo”.
Una
vera è propria perla questo tributo a Gil Scott- Heron.
Devo
ammettere la mia ignoranza, conoscevo Gil Scott-Heron di “sfuggita”,
(passatemi il termine), ma solo nel mentre leggevo il libro di
Antonio Bacciocchi “Gil Scott-Heron. Il Bob Dylan nero”
edito VoloLibero ho scoperto un mondo…
Gil Scott-Heron,
nasce come scrittore, poeta solo con il tempo si avvicina anche alla
musica, un artista a 360 gradi, ma non solo… militante
politico e sociale, antesignano del rap e fautore di un sound
sfuggevole a ogni definizione, tra jazz-soul-funky-blues e spoken
word, Gil Scott-Heron è la grande anima della black
music.
Antonio
Bacciocchi ripercorre la vita, la formazione e la carriera
dell’artista dall’esordio al declino facendoci conoscere
oltre alla parte artistica anche l’uomo con tutta la sua forza
e le sue fragilità, una vita segnata da adusi di ogni tipo.
Dalla difficile infanzia fino alla presa di coscienza
politica/sociale di quegli anni, dal debutto come romanziere al primo
approccio musicale ripercorrendo man mano gli incontri che hanno
avuto un’influenza fondamentale quale quello di Langston Hughes
a tutta la sua produzione artistica.
Un uomo che ha anticipato i
tempi riuscendo a fare rivoluzione con la sua musica e le
parole.
Suzanne
Moore, blogger dell’autorevole The Guardian, all’indomani
della scomparsa di Scott-Heron, pose all’attenzione dei lettori
proprio questa caratteristica, la capacità di coniugare
messaggio e ritmo: “Gil Scott-Heron era il leader di una
rivoluzione che potevi ballare. La rivoluzione diventava
irresistibile, una volta ascoltata”.
Consiglio
vivamente Gil Scott-Heron di Antonio Bacciocchi a tutte quelle
persone che vogliono conoscere meglio una realtà musicale e le
sue origini, ma soprattutto a tutte quelle persone che pretendono di
fare Rap senza averne la minima coscienza.
Non voglio fare un
brutto riassunto di “Gil Scott-Heron. Il Bob Dylan nero”,
perché sminuirei tutto il lavoro di Bacciocchi, ma soprattutto
perché questo è un libro da ascoltare e come dice lo
stesso Gil Scot, la musica si ascolta:
“per
la rima volta in condizioni ottimali
Portalo
a casa.
Sbarazzati
di tutte le distrazioni (perfino una lei o un lui).
Spegni
il tuo cellulare.
Spegni
tutto ciò che squilla o sbatte o fa rumore o fischia
Mettiti
comodo.
Ascolta
il tuo LP.”
Un
libro che mi ha aperto mente e anima. Un plauso immenso
all’autore.
Antonio
Bacciocchi.
Scrittore, musicista, blogger. Ha militato come batterista in una
ventina di gruppi (tra cui Not Moving, Link Quartet, Lilith, Il
Senato), incidendo una cinquantina di dischi e suonando in tutta
Italia, Europa e USA e aprendo per Clash, Iggy and the Stooges,
Johnny Thunders, Manu Chao etc. Ha scritto una decina di libri tra
cui Uscito vivo dagli anni 80, Mod Generations, Paul Weller, L’uomo
cangiante, Rock n Goal, Rock n Sport, Gil Scott-Heron The
Bluesologist e Ray Charles- Il genio senza tempo nella collana Soul
Books. Collabora con il mensile “Classic Rock”, “Il
Manifesto” e con il quotidiano di Piacenza “Libertà”;
è tra i giurati del Premio Tenco. Da quattordici anni aggiorna
quotidianamente il suo blog www.tonyface.blogspot.it dove parla di
musica, cinema, culture varie, sport e con cui ha vinto il Premio Mei
Musicletter del 2016 come miglior blog italiano.
Katia
Ciarrocchi
www.liberolibro.it
|