Satana
a Goray – Isaac Bashevis Singer - Adelphi –
Pagg. 182 – ISBN 9788845932663
- Euro 18,00
I
pericoli del fanatismo
Romanzo
d’esordio del premio Nobel, scritto in Yiddish e pubblicato a
puntate su “Globus”, rivista letteraria di Varsavia, nel
1935, tradotto poi in inglese nel 1955.
Goray,
piccola comunità polacca, risollevatasi dagli attacchi dei
cosacchi che hanno sterminato e disperso la popolazione ebrea nel
1648, è ora una comunità pacifica guidata da un rabbino
che a tratti quasi si annoia anche se fatica a incanalare i malumori
dei membri della sua famiglia in perenne discordia. Progressivamente
la comunità viene investita da straordinarie dicerie: prossima
è la venuta del Messia e con essa la fine della lunga
schiavitù del popolo ebraico, si avvicina il giorno della
liberazione. E giunge l’anno 1666 e in piena aderenza ai
calcoli cabalistici Shabbatay Tsevi si rivela come il Messia tanto
atteso, egli chiede devozione totale al male in cambio della fine
dell’esilio e della tanto agognata Terra d’Israele. Tutti
gli sono devoti… In questa cornice storica si inserisce la
vicenda romanzata di Rechele della quale si racconta la breve e
triste sventura che accompagna il triste collassare degli eventi.
Le
pagine si susseguono in un alternarsi di cadute e di risalite, di
dannazioni e di resurrezioni, di grandi flagelli e di momentanee
schiarite, di condanne e di pentimenti e con essi vacilla anche
l’attenzione del lettore che arranca tra toni cupi ed eventi
incredibili, consapevole comunque di avere tra le mani le pagine di
un grande narratore, seppur all’esordio.
Consigliato
se interessati alla storia degli ebrei nell’ Europa orientale
del XVII secolo, all’esoterismo ebraico, alla cabala, al primo
nucleo del futuro sionismo.
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