La
visita della vecchia signora
–
Friedrich
Durrenmatt – Einaudi -Pagg.
XII – 85 – ISBN 9788806115876
- Euro
10,00
Commedia
tragica scritta nel 1955, grande successo di pubblico, generalmente
riconosciuta come il capolavoro dello svizzero. Agli esordi nella
lettura della sua produzione teatrale, ho all’attivo solo “I
fisici” non sono in grado di avvalorare la tesi mentre posso
asserire che mi troverebbe una spettatrice entusiasta e che già
mi reputo una lettrice ampiamente soddisfatta. I testi teatrali di
Dürrenmatt creano una dimensione surreale e grottesca al pari
dei racconti di Buzzati o dei romanzi kafkiani ponendo al centro un
individuo, all’interno di un microcosmo ben definito, in una
totale condizione di annientamento mentre tenta invano di svincolarsi
dalla morsa del caos e dalla pressione di un potere sempre ben
individuabile.
È
questa la volta di Alfred Ill, sposato, con figli, povero in canna
come tutti i suoi concittadini che vivono in una tristissima
cittadina, Güllen, un tempo centro di una attiva produzione
industriale, ora caduta in miseria, quasi rassegnata al suo destino
pestifero e grigio. La scena si apre nella stazione del paese, agli
antipodi da qualsiasi rappresentazione della Svizzera verde, come da
immaginario collettivo, e qui Alfred Ill ha la speranza di poter
riscattare il suo misero destino e fare da tramite anche al riscatto
dell’intera cittadina. È in arrivo Claire Zachanassian,
illustre concittadina, MILIARDARIA, la stessa Claire che a suo tempo
fu la sua amata, si è certi che non disdegnerà di
aiutare i suoi miseri compaesani, ci si appresta dunque a preparare
la migliore delle accoglienze. E lei arriva, ma in anticipo, ed è
strana e bizzarra (non rivelo nessuna delle sue particolarità),
la sua presenza si palesa con il suo essere, con il suo seguito, con
la sua strana richiesta: donerà un miliardo da ripartirsi fra
fabbriche e cittadini in cambio dell’amministrazione della
giustizia. Vorrebbe istituita la pena di morte per uno solo di loro:
Alfred Ill. Rivelare oltre sarebbe deleterio, non conoscendo affatto
la storia, ho goduto di ogni singolo sviluppo, curiosa e speranzosa
fino all’epilogo che naturalmente non ha tradito la poetica
dell’autore.
Al
centro ancora una volta la riflessione sulla giustizia, come in tutta
la sua produzione, qui non negata ma comprata insieme all’etica,
alla morale, alle debolezze umane. Il personaggio della ricchissima
Claire è di una potenza diabolica, capace di racchiudere in sé
tutti i mali del mondo, gioca perfettamente con le esistenze altrui
semplicemente comprandole, perfettamente consapevole del potere del
denaro, ribaltando così l’etica e la morale, rendendo
perfida e distruttiva quella alimentata dalla povertà.
Consigliatissimo. Buona lettura.
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